Dal 2005 al 2009 Mauro Micheluzzi è stato un dipendente della Croce Rossa. Un autista soccorritore che ha ricoperto anche il ruolo di responsabile della sicurezza sul lavoro a Varese e poi in tutta la Lombardia. Un’esperienza disastrosa in cui l’ex dipendente (volontario dal 1996) – denunciato dopo che ha cominciato a mettere il naso nelle irregolarità dell’ente, poi assolto – si è scontrato con una realtà fatta di negligenze e abusi. Decine e decine di denunce inoltrate ai vertici provinciali, regionali e nazionali della Croce Rossa, ma anche alla Procura della Repubblica.

Non si sa se ci siano ancora indagini aperte. A lui non è stato detto niente. Il racconto di Micheluzzi, sempre impegnato nello stesso settore, ma con un’azienda privata, è a tratti sconvolgente. A risvegliare lo sdegno nell’ex volontario è stata la nostra inchiesta sulle dinamiche poco chiare in merito alla recente gestione del Comitato Croce Rossa barese. Nessun registro per il carico e scarico dei rifiuti ospedalieri trattati; nessun registro per le sanificazioni delle ambulanze; medici in servizio senza un regolare contratto; estintori scaduti sui mezzi di soccorso e bombole di ossigeno lasciate in una gabbia aperta. Una situazione che ha portato anche a un blitz dei Carabinieri del Nas nell’autoparco barese, in via Domenico Modugno. Nella telefonata il racconto di Mauro Micheluzzi.