In poco più di due anni, nel periodo compreso tra il 20 gennaio 2013 e il 20 marzo 2015, poco meno del 30 per cento della Croce Rossa Italiana è stata di fatto commissariata e quindi ci chiediamo perché abbia ancora un presidente. Spieghiamo meglio. In questo lasso di tempo, il presidente Francesco Rocca ha nominato 113 tra commissari e vice commissari di comitati locali, provinciali e regionali e costituito 52 nuovi comitati locali, con a capo altri commissari e vicecommissari (complessivamente i comitati provinciali sono 537, quelli locali 103 e quelli regionali 21).

A quanto pare la situazione resterà tale almeno fino all’anno prossimo, quando ci saranno le nuove elezioni che consentiranno di eleggere presidenti e vicepresidenti a livello locale e nazionale. Soprattutto in quest’ultimo caso circolano già dei nomi vicini a Cri Roma. In considerazione del malumore raccolto in tutta Italia – niente a che fare con la contestata privatizzazione – probabilmente ci vorrebbe un traghettatore diverso da Rocca, capace di gestire il delicato periodo elettorale.

Le dununce e i ricorsi di presidenti, dipendenti e volontari insoddisfatti sono finiti anche sulle scrivanie di alcuni magistrati in diverse procure d’Italia. Il solco dei commissariamenti è profondo. Le ultime due nomine sono del 19 marzo scorso di Alberto Piacentini e Antonio Morini, rispettivamente nei comitati locali di Mortara e Stradella, in provincia di Mantova. La prima nomina, invece, è quella del 6 marzo del 2013 del commissario Silvestri al comitato locale del Municipio XII di Roma (pubblichiamo a titolo esemplificativo l’ordinanza presidenziale n. 0075 – 15 del16 marzo 2015 con la nomina di Carmelo Giuseppe Scaffidi a commissario del comitato Jonico-Etneo in provincia di Catania). I commissari, come si legge nell’ordinanza, vengono nominati sono per indire nuove elezioni e il loro incarico dura fino all’elezione del presidente. Diversi commissari sono praticamente diventati presidenti.

I numeri sono impressionanti e per questo potrebbero non essere precisi all’unità. Pur volendo negare l’evidenza e al netto della privatizzazione, l’aria all’interno dell’ente è tesissima. In alcuni comitati in bacheca sono apparse indicazioni a volontari e dipendenti, invitati a evitare fughe di notizie. Intanto continuiamo a ricevere segnalazioni, denunce, immagini e documenti da tutta Italia. Daremo voce a tutti, è solo questione di tempo.

Il presidente Rocca si è reso disponibile a rilasciare un’intervista. Saranno tante le domande alle quali dovrà rispondere. Potete mandarci il quesito che vorreste fosse fatta a Francesco Rocca all’indirizzo email: [email protected]