In questi ultimi due giorni, nel pieno della campagna elettorale per le regionali, apprendiamo con stupore assoluto di 13 automediche costate circa 300mila euro e “abbandonate da otto mesi” all’esterno dell’ospedale Fallacara di Triggiano, dove ha sede il coordinamento del 118. Otto mesi? Quelle auto sono state acquistate, riallestite perché inadeguate e abbandonate da oltre due anni. Le ragnatele, come abbiamo documentato decine di volte, sono state tolte solo per elargire favori qua e la in occasione di feste di paese e sagre.

Evidentemente il consigliere regionale Udc Peppino Longo – che gli operatori sanitari ringraziano per l’interresamento, seppur tardivo – e tutti quelli che stanno cavalcando il mostro adesso, non conoscono fino in fondo la questione. Stanno riconvertendo gli autisti, già sistemati per settimane a prendere sripendi senza fare niente di niente in postazioni in cui sarebbero dovute arrivare le automediche. Alcuni sono ex cuochi.  Nono solo. È in corso una gara per l’assegnazione delle ultime sette postazioni del 118 Barese alle associazioni di volontariato.

Assegnate le postazioni alle associazioni di volontariato si libereranno 35 autisti. Peccato che quella gara alla carlona, tra ravvedimenti, ricorsi, esclusioni e partecipazioni truffaldine, rischia di protrarsi ancora a lungo. Le filastrocche senza contenuto che ascoltiamo in televisione e leggiamo sui giornali, recitate da chi da tempo avrebbe dovuto rispondere personalmente dello scempio del sistema di emergenza urgenza, da sindacati avvoltoi e da politici in cerca di visibilità dovunque e comunque, lasciano spazio a diverse riflessioni.

Ciò che ai burocrati, ai politici ma, purtroppo ache a certi sindacati sfugge, è che la questione automediche non è né politica, né amministrativa. La testimonianza è di quanto questa trascuratezza stia penalizzando la gente, mettendola persino a repentaglio – nonostante le ire di chi pensa, sbagliando, che la nostra sia una questione personale – arriva dalla Murgia: ecco cos’è successo sabato scroso.

LE ABULANZE SCASSATE E LE AUTOMEDICHE FERME – Sabato mattina, l’ambulanza di Santeramo è rimasta per quattro ore in stand by a causa di un’avaria elettrica. Pare non ci fossero nemmeno i pochi quattrini per la sostituzione della batteria, però i bilanci della sanità sono in ordine. Senza contare che anche l’ambulanza della postazione di Gravina è troppo vecchia e non regge l’illuminazione interna a motore spento. Le sedie interne sono scassate e inclinate. Le basi d’appoggio hanno ceduto. E le automediche? Si aspetta la gara per l’assegnazione delle postazioni ai volontati, la riconversione del personale. Il problema non sono le sacrosante procedure, quanto i tempi biblici, come se si stesse parlando di sostituire u’auto qualunque. Al posto di scoprire il territorio per così tanto tempo o sostituire il mezzo in avaria con un catorcio, non possono essere impiegate le automediche?

Si potrebbe, per esempio, supportare l’automedica con un’ambulanza victor (solo con autista e soccorritorie). In questo modo si potrebbe rispondere all’utenza sui codici rossi, in maniera ugualmente efficace e senza inutili perdite di tempo. A maggior ragione vale per i codici verdi e gialli, trattabili a casa senza trasporto. I sindaci di Gravina, Altamura, Poggiorsini, Santeramo, Spinazzola e di tutti gli altri comuni del territorio sanno di queste situazioni? Possibile che il coordinatore del 11, che con noi parla solo in presenza del suo legale, non punti i piedi e chieda la sostituzione di un’ambulanza in avaria con una di quelle automediche abbandonate?

E poi ci sono alcune considerazioni di carattere amministrativo. Soldi non ce ne sono, da tempo si gioca alle tre carte. Pare, secondo quanto ci è stato raccontato, che l’ambulanza scassata di Santeramo, sia stata sostituita solo alle 12, nonostante la segnalazione fosse arrivata fin dalle 8. Siamo sicuri che il personale arrivato dal coordinamento del 118 con il mezzo sostitutivo (quello targato 454), la primissiam ambulanza del 118 aziendale, non fosse in straordinario di sabato mattina e che non siano trascorse tutte quelle ore per motivi diversi da altre attività svolte in quel franqente. Non fosse così sarebbe davvero intollerabile la solita lamentela: siamo senza soldi.