Lo scaricabarile e le promesse rimaste solo parole hanno costretto i dieci soccorritori del 118 a rischio licenziamento poiché rimasti fuori delibera di convenzione, a un’azione drastica. Si sono incatenati sulle scale della ASL di Brindisi per chiedere un intervento deciso. La paura di rimanere senza lavoro, l’umiliazione perpetrata da parte dei vertici è culminata in una dura manifestazione.

“Sono tutti bravi solo a parole. Chiediamo all’assessore al Welfare Giovanni Pentasuglia – ci dice un soccorritore in protesta – di risolvere il nostro problema, conservando il posto di lavoro a chi ha un contratto. Ci appelliamo a lui perché il nostro direttore generale, facendo da scaricabarile ha parlato di un problema a livello regionale. Ci hanno tolto la nostra dignità”.

Eppure, solo due giorni fa si era intravisto uno spiraglio di luce, la speranza di avere una volta per tutte quelle risposte che, purtroppo, non sono mai arrivate. Il tiro è stato alzato, i dieci soccorritori sono ancora incatenati e promettono di non muoversi di lì fin quando non verranno risolti tutti i problemi.