Il rinvenimento di siringhe e chiazze di sangue in un bagno al terzo piano di Palazzo Ateneo ha scosso l’opinione pubblica e sollevato indignazione e polemiche sulla “Violazione della sacralità del tempio della Cultura”. A ridimensionare lo scandalo e a porre un freno alle polemiche sono gli stessi studenti dell’Università Aldo Moro di Bari. Non si può militarizzare l’Ateneo, l’università è un luogo  pubblico e aperto a chiunque e così dev’essere. Pertanto quella trovata non era semplicemente una siringa nel bagno dell’Ateneo, ma una siringa in un bagno di Bari. Il problema è sociale e dell’intera città.