Tra bisbigli, titoloni e smentite, alla fine il quarto segreto di Fatima è stato svelato, il sindaco Antonio Decaro ha nominato Gianrico Carofiglio Presidente della Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e teatri di Bari. Una nomina che a molti non ha fatto piacere.

Tra questi c’è Vito Vasile, imprenditore, protagonista di una vicenda giudiziaria conclusasi con l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Indipendentemente dalla vicenda personale, che ha tra i protagonisti la moglie di Carofiglio nelle vesti di magistrato inquirente, alla base del disappunto di Vasile c’è il vero problema del Petruzzelli: la mancanza di un manager capace di risolvere i mille problemi nascosti sotto il tappeto e dietro le quinte del teatro più amato e più maltrattato da (certi) baresi.

Questo il post di Vito Vasile:

Carofiglio, ti scrivo…
dai giornali ho appreso che a giorni il Sindaco Decaro ufficializzerà il Suo incarico di Presidente della Fondazione Petruzzelli.

E’ da diversi mesi che se ne parlava e contestualmente mi ero premurato di manifestare al Sindaco le mie perplessità per questa scelta che considero, ora come allora, sciagurata. Decaro tramite SMS mi rassicurava sulla inconsistenza di tale ipotesi, frutto, a suo dire, delle solite fantasie giornalistiche. Ribadivo che Lei Carofiglio, sarebbe stato il “candidato” del “partito” di “ La Repubblica”.

Oggi, che le fantasie si sono concretizzate, desidero manifestare pubblicamente il mio più totale disappunto nei confronti di quel Sindaco e delle sue false rassicurazioni, per l’essersi manifestato “un quaquaraquà”.
Grazie al nuovo incarico La immagino seduto nella Loggia accanto alla Sua consorte, Dott.ssa Pirrelli, che come Lei ben saprà, è stata da me denunciata penalmente per le vicende relative a Lama Balice.
Dopo sette anni di assedio e accanimento giudiziario sono stato assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste”.

E mentre io faccio ancora i conti con la mia grave patologia insorta a causa di tutto ciò e con gli ingenti danni economici, la Sua signora continua indisturbata e imperterrita a fare carriera.

A giustificare la mia insofferenza verso la sua nomina, a prescindere da tali motivazioni che potrebbero apparire del tutto personali, ritengo che il Petruzzelli non abbia bisogno di un “intellettuale” ma piuttosto di un “manager” capace di organizzare e gestire.

Sarei aperto ad accettarLa in tale ruolo solo a patto che re indossasse “virtualmente” la Sua Toga da PM e facesse finalmente luce su tutte le ignobili vicende che hanno visto il Petruzzelli protagonista, a partire dall’espropriazione in poi.

Se così fosse, ma dubito, Le augurerei buon lavoro.

Vito Vasile