Sul Norman Atlantic le ultime notizie diffuse parlano di una presunta inutilizzabilità della scatola nera, danneggiata dall’incendio. Una vera fortuna per i responsabili del disastro che non si possano utilizzare le informazioni registrate dall’apparecchio.

Del resto, non sarebbe la prima volta che i responsabili dei disastri sulle navi dell’armatore veneto, Carlo Visentini, vengano benedetti da una grande dose di fortuna. Un caso eclatante è quello del Norse Mersey. Nel 2003, il comandante Zelik denunciò Giovanni Visentini, cugino di Carlo, all’epoca amministratore delegato della società, per la scarsa sicurezza a bordo della nave. La denuncia fu trasferita dalla Capitaneria di Porto al Tribunale di Bari.

Della vicenda, Zelik informò Confitarma e i sindacati, il collegio dei capitani nonché il ministero delle Infrastrutture e il comando generale delle capitanerie di porto. In breve tutti erano a conoscenza dei fatti ma a un certo punto, dall’archivio del Tribunale di Bari è sparito l’intero dossier. Il caso ha voluto che non si trovasse più. Un caso, un colpo di fortuna simile a quello del presunto danneggiamento della scatola nera sul Norman Atlantic, entrambe le navi della stessa società in entrambi i casi con l’armatore coinvolto nelle indagini.

Una fonte autorevole all’interno del sistema riferisce che la sera della partenza del Norman Atlantic, dopo aver resettato più volte l’allarme anti incendio per avaria del sistema, nessuno sarebbe andato a controllare cosa stava succedendo. Solo in un secondo momento, accortisi del fumo che usciva dai finestroni del ponte 4, il weather deck, l’ufficiale di guardia sul ponte avrebbe chiamato in sala macchine, da dove avrebbe risposto il primo macchinista, per dare comando di aprire il drench system, l’antincendio ad acqua, dell ponte 4, ma il macchinista non avrebbe saputo che valvola aprire. A quel punto, dichiara la nostra fonte, il direttore di macchina sarebbe sceso in sala, due ponti sotto il 4, vedendo tanto fumo, ma non fiamme. Subito dopo dopo si sarebbero fermati i motori.

«Se il primo ufficiale di macchina – sostiene il nostro informatore – avesse aperto subito la valvola giusta, la nave non sarebbe andata persa. Il drench system, è diviso in settori numerati sia in garage che al ponte 4».

In tutto questo, la scatola nera si trova in controplancia e lì non dovrebbero essere arrivate le fiamme, ma solo fumo. Il sospetto è quello che la fortuna c’entri poco e che piuttosto si allunghi l’ombra di un depistaggio. Fortuna a parte, magari sarebbe il caso di dare una nuova controllata per vedere se qualche informazione è possibile recuperarla. Se è fortunata anche la magistratura, forse non tutto è perduto.