Da ieri l’Amiu è all’opera per ripulire  l’ex convento Santa Chiara, che fino allo scorso ottobre aveva ospitato rifugiati, nonostante fosse stata dichiarata inagibile. Il 21 dello stesso mese, un incendio aveva distrutto il terzo piano dello stabile e da qui il provvedimento di sgombero dei non comunitari.

Noi siamo entrati per documentare le operazioni di pulizia e gli operatori ci dicono di aver trovato di tutto. La quantità di oggetti, arredamenti e suppellettili da rimuovere, oltre a rifiuti di vario genere, è tale che la municipalizzata di igiene urbana è costretta a un continuo viavai di camion cassone pieni.

Divani, materassi, mobili di vario genere, ma anche vestiti, giocattoli, porte e carcasse di mobilio utilizzate come pareti o per delimitare gli spazi comuni e creare stanze, molti oggetti bruciati e pezzi di legno marci, addirittura un’auto Fiat Punto grigia col lunotto posteriore rotto, sono solo alcune delle cose trovate dagli operatori.

Dopo le operazioni di pulizia cominceranno quelle di ristrutturazione dello stabile per la destinazione a nuovo utilizzo. Intanto, fuori dai cancelli, rimane affisso il divieto di accesso alla struttura e quello di utilizzare il cortile dello stabile come parcheggio.