«Tredici ingegneri che da dieci anni hanno il ventisei per cento delle segnalazioni negli incarichi pubblici, gare d’appalto, commissioni pubbliche. La mia battaglia è basata sulla possibilità che giovani laureati possano inserirsi nella professione». La professoressa Concetta Giasi, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Bari, denuncia la malagestione, il clientelismo e quelle che vengono definite anche nei verbali come “consuetudini consolidate”.

«L’Ordine degli Ingegneri, prima del mio arrivo, non sapeva di essere un ente pubblico. Pensava invece di essere un’organizzazione privata. Non seguiva regole, né leggi ed era improntato sulle “consuetudini consolidate”. Mi hanno costretta a stare zitta. Vengo derisa in continuazione, non da tutto il Consiglio perché molti non accettano questo sistema».

«Le segnalazioni – continua la Giasi – avvengono soltanto per la simpatia di coloro che segnalano. È stato scritto un codice deontologico in modo tale che venisse fatto fuori un consigliere scomodo. Ho fatto denuncia al Consiglio Nazionale, alla Procura della Repubblica, all’Anac e al Ministero di Grazia e Giustizia. Questo codice, grazie alla mia denuncia, è stato revocato. Ma ora è stata scelta la strada più comoda, mi deridono, non verbalizzano cose che dichiaro ma cose artefatte. Io non posso più mettere piede in quel Consiglio ma non mi dimetterò mai. Sono il consigliere più votato ».