Panico nel campo di accoglienza per senza fissa dimora gestito dalla Croce Rossa in viale della Maratona, a Bari. Alcuni degli ospiti sono ventuti alle mani. Erano le otto della sera del giorno dell’Epifania. Per fortuna durante la rissa non è rimasto ferito nessuno in maniera grave. C’è chi giura di aver sentito alcuni botti. Non è chiaro se si sia trattato dei colpi di una pistola o di petardi. Sul posto sono intervenute alcune pattuglie della Polizia.

L’episodio – se ce ne fosse ancora bisogno – accende i riflettori sulla gestione che in molti giudicano superficiale del Comitato provinciale barese. Mentre scriviamo, a meno che non sia stato sistemato tutto nelle ultimissime ore, nessuno dei sei dipendenti a tempo determinato ha ancora firmato il rinnovo del contratto. In maniera totalmente abusiva assistono i senza fissa dimora. Non hanno neppure ricevuto la comunicazione della proroga del rapporto di lavoro.

In ogni caso di tratta di una leggerezza gravissima, che l’Ispettorato del lavoro – al quale la lettera in cui si comunica della continuità del rapporto di lavoro è stata inoltrata con ritardo solo il 5 gennaio scorso – potrebbe punire pesantemente. In questi casi, infatti, le sanzioni ammontano a diverse migliaia di euro e sarebbero più onerose man mano che passano i giorni. Nel caso di una multa, essendo finanziata con i soldi di tutti, la Croce Rossa peserebbe notevolmente sulle già malconce casse pubbliche. Sarà per questo che l’attività dell’organo di controllo regionale non è così presente e pressante nei confronti del commissario provinciale Ilaria Decimo e del suo vice, Luca Mannella, protagonisti di alcune leggerezze fin dal momento dell’insediamento. I soldi non sono loro e quindi anche le migliaia di euro di una possibile sanzione non creerebbero grossi sconquassi a livello personale. Capita spesso, in materia di gestione della cosa pubblica, di registrare distrazioni anche particolarmente gravi.

Delle leggerezze che ci segnalano dall’interno della Croce Rossa parliamo ormai da alcune settimane. Continueremo a farlo perché i temi al centro delle contestazioni e i questi senza una risposta sono ancora molti. Alla Croce Rossa suggeriamo di sistemare l’aspetto contrattuale dei propri dipendenti, senza creare ulteriori danni ai contribuenti e senza mettere a rischio i dipendenti. Se qualcuno di loro si fosse fatto male durante la rissa, infatti, non avrebbero avuto alcuna tutela. Nella gestione di situazioni del genere rischi e pericoli sono dietro l’angolo. Di chi sarebbe la responsabilità di un’eventuale ferimento o infortunio a uno dei dipendenti ancora senza contratto?