Nonostante il rapporto di parentela con chi scrive, Gianni Emilio, l’ex presidente dell’O.e.r. (Operatori emergenza radio), arrestato il 17 gennaio del 2008 con accuse pesantissime, aveva deciso di restare a guardare. Nel corso di questi sei anni, la sua posizione in merito alla presunta truffa ai danni della Asl, attraverso la gestione di alcune postazioni del 118, si è molto alleggerita. A lungo lo hanno dipinto come il male assoluto del sistema di emergenza urgenza, scoprendo che – al netto di una gestione partitcolarmente leggera dell’associazione – il bubbone che ha ridotto allo sfascio il 118 sta altrove. Le inchieste aperte – e purtroppo non ancora chiuse – dopo quello scandalo ne sono la prova.

«Sono stanco – dice ai nostri microfoni – adesso parlo io. Intanto vi spiego perché ho deciso di rompere il silenzio, ma appena avrò chiuso definitivamente i miei conti con la giustizia, vuoto il sacco. Saprete chi ha operato fuori dal seminato, come venivano e in parte vengono ancora gestite le cose. Sono pronto a fare nomi e a raccontare circostanze, perché è giusto che ognuno si prenda le proprie responsabilità e che la gente sappia chi ha rubato davvero e abusato della propria posizione». Probabilmente lo scossone necessario a dare peso alle nostre inchieste, con cui abbiamo sottolineato la disorganizzazione, in alcuni casi dolosa, che ha messo in ginocchio il 118 e che lo avrebbe affossato senza la dedizione dei maltrattati soccorritori, autisti, medici e infermieri.

Chi lo conosce sa che l’ex presidente dell’O.e.r., al quale Raffaele Fitto si è rivolto per far partire il 118 dalla sera alla mattina, alla vigilia della sua elezione a presidente della Regione Puglia, non ha peli sulla lingua e sullo stomaco.

«Voglio fare un appello di cuore ai soccorritori volontari – incalza Emilio – avete in mano il potere di dire a questi amministratoriche avete rotto e che devono assumere tutto il personale, senza discriminazioni tra soccorritori e autisti. Avete il potere di dire agli amministratori rubate di meno, prendete meno soldi e dateli ai soccorritori». Le dichiarazioni di Gianni Emilio faranno tremare più di un dirigente della Asl.

Nei mesi scorsi Goffredo Enriquez, al momento dello scandalo il vicepresidente dell’O.e.r. (anche lui arrestato), si era recato in Procura per depositare un memoriale in cui denunciava la parte corrotta del sistema. Qualche tempo prima ci aveva scritto una lettera. Con modalità tali da far credere a un episodio legato proprio al processo O.e.r., Enriquez era stato anche picchiato fuori dalla porpria abitazione, qualche tempo prima ai sui genitori era stata fatta recapitare una lettera minatoria.

Non solo 118. In attesa di conoscere le dichiarazioni in merito al sistema di emergenza urgenza, Gianni Emilio va giù pesantissimo sulla gestione dei dializzati, che vi faremo vedere nelle prossime ore. Nel video l’ex presidente dell’O.e.r. si dice pronto a essere ascoltato, fornendo le dovute prove, da qualunque magistrato abbia volgia di fare realmente chiarezza.