Da tre anni la vita degli inquilini della palazzina al civico 18/F (scala A) di via Paradiso, a Modugno, è diventata un inferno. Come se le scorribande dei vandali a qualunque ora del giorno e della notte, i furti d’auto e i danneggiamenti non fossero già abbastanza. Tutta colpa degli uffici amministrativi, ma soprattutto dei poliambulatori del Distretto Socio Sanitario 9 a cui afferiscono i cittadini di Modugno, Bitetto e Bitritto. Tra gli altri ci sono l’ambulatorio cardiologico, quello oculistico, il consultorio familiare, la struttura veterinaria, senza contare gli uffici e il centro unico per le prenotazioni.
La Asl, senza alcun permesso, ha colonizzato il palazzo, diventato uno dei più accessibili al mondo. Un autentico colabrodo. Centinaia di persone entrano ed escono ogni giorno, citofonano ai residenti per farsi aprire il portone. I pazienti, molto spesso impazienti e con gravi problemi, si ritrovano fuori dalla porta degli inquilini chiedendo insistentemente di entrare, credendo di stare dietro l’ingresso di un ambulatorio.
Gli accessi alla struttura sanitaria sono privi di ascensori, così, disabili anziani e donne in attesa sono costrette ad attraversare vie interne al condominio per andare in una delle stanze del distretto. Una storia tutta italiana fatta di abusi, regole non rispettate in maniera sistematica, privilegi per pochi e una manciata di denunce ai carabinieri. Un disagio per le famiglie del complesso “President”, un danno economico per tutta la comunità. La Asl, infatti – quindi tutti noi – paga un fitto mensile di alcune decine di migliaia di euro (secondo alcune fonti circa 30mila euro). Eppure, a poca distanza dal mega complesso, ci sono altri locali della Asl e terreni donati circa 14 anni anni fa dal Comune proprio alla Azienda sanitaria locale. Possibile che con tutti i soldi dell’affitto, che ormai ammonterebbero a più di un milione di euro, non si sarebbe potuta costruire una sede di proprietà?
Il costruttore, Nicola Di Lillo, non si presenta alle riunioni di condominio. Nessuna spiegazione. Per l’Asl è tutto normale, anche i rifiuti medicali nelle scale, i batuffoli imbrattati di sangue nei corridoi, la puzza dei medicinali. La gente è esasperata, soprattutto dopo l’episodio avvenuto a maggio dell’anno scorso. Un ignoto (ci sono delle indagini in corso) – ripreso dalle telecamere del circuito di videosorveglianza – a distanza di qualche minuto ha buttato due taniche di benzina una dopo l’altra contro il portone d’ingresso, appiccando un incendio che non ha avuto conseguenze peggiori solo per puro caso, perché la struttura era realizzata con materiale ignifugo.
L’articolo 9 del regolamento condominiale vieta gli insediamenti di questo tipo, non solo quello della Asl, ma se ne infischiano tutti, così come delle lacune strutturali. Ci sono, per esempio, scale di emergenza scivolose, esattamente come la pavimentazione di accesso alla struttura sanitaria, costata varie cadute e fratture a inquilini e utenti. Per regolamentare l’accesso alla loro scala, soprattutto di notte, quando il distretto è chiuso, i condomini hanno fatto costruire un portone di ferro e una grata. La cosa non è stata gradita alla silente Asl, che ha rotto il mutismo sporgendo denuncia. Paradosso nel paradosso.
Una situazione pazzesca, che adesso finirà nelle aule di un tribunale, causando altro spreco di denaro pubblico, costringendo gli inquilini ad anticipare altri soldi rispetto ai tanti che hanno già dovuto sborsare. Pare proprio che in pochi ci guadagnino a scapito di molti altri. Sulla vicenda torneremo, andando a chiedere al Commissario prefettizio della città di Modugno, dove per anni chiunque ha potuto condonare l’incondonabile; al costruttore e ai vertici della Asl, come scriviamo su un muro già imbrattato dello stabile: vi sembra una cosa normale? Ci sono decine e decine di documenti che rendono evidente l’assurdità di questa vicenda. A noi non sembra affatto normale e per questo siamo andati personalmente in via Paradiso a raccogliere testimonianze e verificare personalmente il livello di assurdità di questa convivenza rarissima, per certi versi comica, per molti altri assolutamente drammatica. Mettetevi comodi.