Ne muoiono migliaia al mese, spesso non risorgono, spesso neppure giungono agli onori della cronaca. Sono le imprese di autotrasporto che, nella maggior parte dei casi sono aziende composte da un solo addetto: il titolare che è anche il padrone del mezzo con cui lavora.

Certo la crisi economica ha le sue pesanti responsabilità, ma anche la difficile logistica italiana, territorio di lunghezza spropositata, orografia difficilissima, l’enorme ricarico fiscale sui carburanti, la dura e spesso vana lotta per incoraggiare mezzi alternativi alla “gomma” per favorire ferrovie o navi.

Su tutto e tutti, dunque, l’ombra di una logistica globale dei trasporti che sia in grado di accelerare modi e tempi (e soprattutto favorire il risparmio): e da qualche tempo l’arrivo di piattaforme digitali complesse come UIRNET d GAiA, per i trasporto su terra e la gestione interconnessa dei porti non solo italiani.

Al centro di un Convegno ANITA – Puglia, che dalla Camera di Commercio di Bari inizia una serie di incontri con operatori ed esperti per fare il punto di una situazione molto complessa ma in continua evoluzione