Il commissario provinciale barese della Croce Rossa Italiana, la leccese Ilaria Decimo (nella fotografia ndr) e il suo vice, il valenzanese Luca Mannella, a solo un mese e mezzo dalla loro nomina potrebbero già essere costretti a levare le tende. Il presidente regionale Santa Fizzarotti Selvaggi non avrebbe gradito la gestione dei rapporti istituzionali con il Comune sulla vicenda del Centro di accoglienza per senza fissa dimora, in viale della Maratona.

Al centro della bufera ci sarebbero le mancate risposte dei due alle sollecitazioni scritte e telefoniche arrivate da Palazzo di Città per il rinnovo della convenzione per la gestione del centro. Proprio oggi era prevista la sottoscrizione dell’accordo per i mesi di ottobre e novembre, rimasti scoperti, alla presenza del segretario generale del Comune Mario D’Amelio. Un primo incontro era già saltato il 12 dicembre. La Decimo avrebbe rifiutato di partecipare se prima non fosse arrivata la bozza da sottoscrivere. Qualche giorno fa avevamo pubblicato le “minacce” al Comune sulla chiusura del centro il 30 dicembre se non fossero state rispettate le condizioni della Croce Rossa.

I continui silenzi e l’assurda presa di posizione ha fatto saltare i nervi alla Fizzarotti Selvaggi, già sotto pressione per le continue lamentele dei suoi volontari e di alcuni rappresentanti delle istituzioni cittadine che, solo una ventina di giorni fa avevano partecipato all’intitolazione, proprio alla Croce Rossa, dei giardini sul Lungomare. L’atteggiamento della Decimo e di Mannella – che nei confronti dei lavoratori e dei cento ospiti del centro hanno mostrato una certa indifferenza – a quanto pare, non sarebbe stato gradito neppure dal sindaco di Bari Antonio Decaro, che avrebbe interessato il presidente nazionale della Croce Rossa, Francesco Rocca. Da Roma sarebbe arrivata una pesante indicazione: affidare il comitato provinciale a un commissario, il direttore regionale Giovanni Rocchi.

In questi quaranta giorni di gestione, Decimo e Mannella, non hanno lasciato tracce evidenti del loro passaggio. La prima – secondo quanto apprendiamo – non sarebbe stata certo una presenza costante, palesandosi nella sede di piazza Mercantile tre, quattro volte al massimo. Mannella, invece, un segno, anzi due, li ha lasciati eccome, in barba al regolamento sull’utilizzo delle auto di servizio, contenuto nell’ordinanza commissariale 5/5 del 27 ottobre 2011: per riunioni istituzionali, esercizio dei compiti statutari, attività di docenza e amministrative, accompagnamento di autorità del movimento internazionale.

In realtà ci sono tracce di due comunicazioni firmate dal vicecommissario il 7 e 20 novembre, in cui Mannella scrive, senza mezzi termini, che utilizzerà a oltranza le autovetture della Croce Rossa. In particolare, nella comunicazione del 20 novembre, Mannella precisa che, per motivi logistici, il mezzo viene trasferito presso la delegazione della Croce Rossa a Valenzano, suo paese di residenza, per potersi recare presso la sede di piazza Maercantile per svolgere la mansione di vicecommissario. In realtà, l’articolo 6 dello stesso regolamento stabilisce che: “A tutte le cariche dell’associazione è consentito per comprovate esigenze e casi eccezionali, l’impiego dell’autovettura per gli spostamenti da e per il proprio domicilio, residenza o luogo di lavoro privato, su espressa autorizzazione” che, a quanto risulta, il direttore regionale non ha mai dato. In ogni caso sempre per le attività richiamate all’articolo 1.

Si tratterebbe quindi di un benefit non giustificabile, soprattutto perché, in maniera saggia, l’articolo 4 del regolamento prevede che “non verrà data l’autorizzazione all’utilizzo dell’auto di servizio, laddove si possano utilizzare in alternativa i mezzi pubblici, laddove, in relazione al percorso e alle esigenze di servizio, gli stessi garantiscano risparmi per l’ente e medesima efficace”.

Siamo certi che un abbonamento al treno delle Ferrovie Sud Est o a un autobus della Sita, per esempio, alla Croce Rossa avrebbero comportato un notevole risparmio rispetto al costo del carburante, anche perché Valenzano è certamente tra i paesi meglio collegati con Bari in considerazione della sua vicinanza.