Dopo l’approvazione del Jobs Act, non accenna a placarsi la protesta degli studenti. A Bari, quasi fosse un passaparola, aumentano le scuole occupate dai ragazzi.

Al già nutrito gruppo di scuole in fermento formato da Marconi, Fiore, De Nittis, Marco Polo, Santarella e Socrate, si sono aggiunti anche Bianchi Dottula, Euclide, Calamandrei, Elena di Savoia e Romanazzi, oltre al Fiore di Modugno.

Le forme di protesta variano da istituto a istituto, al Perotti gli studenti hanno manifestato in corteo, per esempio, al Panetti e al Bianchi Dottula gli iscritti hanno convocato autonomamente l’assemblea.

Agli studenti, la “buona scuola” proprio non va giù: vogliamo riprenderci il futuro, i saperi non sono una merce, sulla scuola non si può fare profitto, questo il tenore degli slogan ripetutamente lanciati dai vari movimenti.