«Per me non solo stalli», così ci ha detto il vigile urbano, quando gli abbiamo chiesto conto del parcheggio dell’auto di servizio, abbandonata in modo assurdo per andare a prendere il caffè. Il vigile perde il pelo ma non il vizio (divieto di fermata in viale Escrivà, sempre al quartiere Poggiofranco). Evidentemente l’ordine di servizio è quello di negare sempre l’evidenza, anche quando sei stato beccato con le mani nella marmellata. E se non bastasse, se trovi davanti un giornalista tignoso, la seconda mossa è quella di passare all’attacco difendendo l’indifendibile.

I vigili multano gli automobilisti in doppia fila. Sono le 9.15 del mattino, ma a loro chi la fa la multa? Quello che vedrete è un tentativo mal riuscito di arrampicarsi sugli specchi. Sarebbe bastato accampare una scusa, come un qualunque automobilista barese quando viene sgamato in divieto. Invece, no. Apprendiamo con piacere che se si parcheggia l’auto come ha fatto lui non si è passibili di contravvenzione, come se la macchina non fosse stata abbandonata non parallela al marciapiede e come se non ci fosse la segnaletica verticale.

Siamo curiosi di sapere dal comandante dei Vigili Urbani, Stefano Donati, se lui l’avrebbe fatta la multa a un comune mortale. Abbiamo già chiesto a diversi agenti, capitani e tenenti. Loro, in quelle condizioni non ci avrebbero pensato un attimo. Così ci hanno detto. Ma mi faccia il piacere.