Anche nel primo semestre del 2014, la Puglia si conferma tra le prime regioni a livello nazionale per il numero di operazioni messe a segno in cui sono stati posti sotto sequestro consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti, come nel 2013. Questi i dati forniti dal report della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga che controlla i numeri di tutte le forze dell’ordine operanti sul territorio italiano.

A farla da padrona, ancora una volta, in Puglia è la marijuana. Nei primi sei mesi di quest’anno sono quasi 11mila chili i quantitativi messi sotto chiave in Puglia che si attesta al primo posto per il traffico di “erba” che arriva sulle coste. Si tratta di un dato che, rispetto allo scorso anno nello stesso periodo, è calato di circa il 7%. Un dato che comunque resta allarmante e che conferma gli affari illeciti che legano l’Albania alla Puglia, ormai terra di frontiera per tale business attorno a cui girano milioni e milioni di euro. Le coste salentine e quelle del nord barese sono le mete preferite dagli scafisti che partono dalla terra delle Aquile per sbarcare con i loro carichi, i quali finiscono poi sui mercati di tutta Italia.

Non solo marijuana in arrivo dall’Albania, però, per la Puglia. Ci sono anche innumerevoli quantitativi di piante di cannabis coltivate “in proprio” e anche in questo senso i numero relativi alla nostra regione sono inquietanti: 1239 quelle trovate e finite sotto sequestro.

Altro dato significativo è quello delle droghe sintetiche, il cui consumo è aumentato in tutta Italia. Bari, a livello regionale, è quella che si distingue per il quantitativo sequestrato. Nel mese di giugno scorso, infatti, furono scovate sedici pasticche di ecstasy. Un numero che ha fatto schizzare il capoluogo pugliese al primo posto, rispetto agli altri capoluoghi di provincia, e tra le prime, a livello nazionale, per incidenza percentuale dopo sette regioni del Nord Italia.