Il sistema sanitario pugliese conferma la sua fatica a star dietro al protocollo Ebola. Il 6 ottobre il ministero della Salute emette lo speciale protocollo anti Ebola. Le ambulanze del 118 dell’Asl Bari rimangono sprovviste dei dispositivi di protezione dal virus fino al 28 dello stesso mese. Equipaggiate le ambulanze – in ritardo – coi dispositivi, sebbene scaduti, ora l’Asl insegna al 118 ad utilizzarli.

Presso il coordinamento del SES 118, a Triggiano, oggi si tengono incontri di formazione all’uso corretto dei DPI per approccio al paziente con sospetto Ebola. Insomma, l’Asl lavora al contrario: prima fornisce i DPI, poi insegna a usarli.

Per l’Asl Bat, la situazione è anche peggiore. A oggi non ha ancora dotato il 118 di forniture anti Ebola e i soccorritori non sanno quando o se ne avranno.

È vero, ancora non c’è alcun allarme per la Puglia, sebbene un paio di casi abbiano fatto tenere il fiato sospeso ai sanitari – l’ultimo lo scorso giovedì, quando un profugo africano è stato portato al pronto soccorso del Policlinico con febbre a 39° – ma è anche vero che Bari è un porto di mare, e non è tanto per dire. In somma, l’allarme non c’è, ma la paura sì, e in tutto questo, le procedure dell’Asl non sono rassicuranti.