Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Esaltati dalla violenza razzista scoppiata a Tor Sapienza, o forse spronati dalla tv spazzatura, i consiglieri comunali e municipali di destra si interessano per la prima volta al Quartierino (il NOSTRO quartiere), giusto per lanciare una crociata contro il campo Rom nei pressi delle nostre case.

Viviamo qui da tempo (chi da un anno, chi da più tempo), e teniamo ad evidenziare che i problemi che ci attanagliano sono ben altri, e soprattutto dovuti al totale disinteresse da parte delle amministrazioni comunali che si sono susseguite negli ultimi vent’anni; se il NOSTRO quartiere assomiglia ad una zona-dormitorio e siamo privi di servizi di ogni tipo, la responsabilità di ciò non è certo del campo Rom, ma delle maggioranze di centrodestra (di cui alcuni redivivi consiglieri comunali di cui sopra facevano parte) e di centrosinistra, che in perfetta continuità hanno latitato, lasciando il Quartierino abbandonato a se stesso.

Nella stravagante ipotesi in cui la politica istituzionale volesse però rifarsi, ed iniziare ad occuparsi delle problematiche reali che siamo costretti ad affrontare, ne riproponiamo un’accurata selezione:

– Il nostro quartiere è pessimamente collegato a tutte le altre zone della città: la linea numero 20 dell’Amtab, che porta verso policlinico e poi centro cittadino, garantisce pochissime corse.

– Non c’è nemmeno uno sputo di spazio verde pubblico dove far giocare i bimbi. A dire il vero non vi è nemmeno una piazzetta o qualche altro luogo di socializzazione. Non vi è neppure un’edicola dove comprare un quotidiano.

– Non vi sono negozi. Nemmeno farmacie o presidi medici, e questo significa dover camminare anche per qualche chilometro, in caso di stretta necessità.

– Il manto stradale, in alcuni punti è davvero penoso.

– In alcune zone, la manutenzione dei tombini di scolo appare come una chimera irraggiungibile, tanto che basta un po’ di pioggia perché si trasformino in Venezia.

– Non vi è alcuna fontanina pubblica. Ebbene sì, l’acqua delle fontanine piace tanto anche a noi.

– I marciapiedi delle strade che portano all’estramurale Capruzzi sono pressoché inesistenti, rendendo impossibile il passaggio a chi è costretto su una sedia a rotelle.

Se volessero prendersela con chi ha causato il degrado delle periferie della nostra città, ai politici locali in cerca di voti e consenso, più che setacciare i campi Rom, o aizzare gli abitanti del Libertà contro i rifugiati politici sistemati nell’ex-set, basterebbe guardarsi allo specchio.

Noi al razzismo preferiremmo politiche di welfare ed inclusione. Per tutti e tutte.

Alcuni abitanti del Quartierino.