Riceviamo, verifichiamo e pubblichiamo una lettera ricevuta da un nostro lettore, rimasto colpito dai recenti servizi sul parcheggio fluttuante degli avvocati in corso Mazzini, e sulla sosta col palo amovibile in via Parisi, al quartiere Madonnella. Il lettore ci ha mandato anche una chiacchierata registrata con un paio degli abusivi che “gestiscono” il parcheggio al molo Sant’Antonio. Ecco la testimonianza:

Primo novembre, ore 19. Dopo aver girato trenta minuti alla ricerca di un parcheggio, decido di capire se è vero che, nonostante il divieto, al molo Sant’Antantonio si parcheggia liberamente da sempre senza il pericolo di multa. Il primo a rassicurarmi è uno dei tre abusivi che si occupano di dare indicazioni su come e dove parcheggiare sotto i box dei pescivendoli, sul marciapiedi a spina di pesce; di fronte, sempre a spina di pesce; lungo la banchina, facendo attenzione a finire in acqua, oppure affiancando il muro lungo tutto il braccio. Di auto ce ne sono centinaio. Stesso numero, ma modelli di versi, quando ritorno alle 21. Certo, lasciare la macchina lì è comodo. Due passi dal centro e nessun problema, con una tariffa assolutamente competitiva. Non ti viene neppure la voglia di far notare a quella gente che lì non potrebbero neppure starci, figuriamoci chiedere soldi. “Non si preoccupi – mi dice uno dei parcheggiatori – la multa non gliela fa nessuno. Noi siamo sempre qua”. La cosa che più mi colpisce è la conoscenza della legge – almeno così sembra. “Questa – sostengono – è area del Demanio – quindi i vigili non controllano e, nel caso dovessero venire, li buttiamo a mare”. Molti baresi non s’indignano più, per tanti altri è un finto problema. Al contrario, se fai la somma di tutte le situazioni del genere che ci sono in città, ottieni un totale da paura. Perché in questa città si tollera qualunque cosa? Spero ve ne possiate occupare per contribuire al ripristino del decoro che questa città, la mia città, sembra abbia smarrito anche per colpa di chi continua a far finta di niente.