Mentre a Villa De Grecis si banchettava e parlava di rilancio del martoriato Gruppo editoriale in occasione della presentazione del nuovo palinsesto, qualcuno dei 43 dipendenti licenziati continuava a cercare di parlare al telefono con Lorenzo Laera, il capo del personale di Telenorba. Dopo le prime chiamate con la solita risposta: “al momento non ci sono i soldi”, in riferimento al pagamento della busta paga relativa ai tre mesi di preavviso, il telefono alla fine ha smesso di squillare. Cameriere, champagne.

Sui contenuti del nuovo palinsesto c’è poco da aggiungere rispetto a quello che abbiamo già anticipato nelle puntate precedenti, se non che ci sarà anche un programma presentato da due generali dell’Aeronautica militare. Un nuova produzione che racconterà il 36° Stormo di Gioia del Colle. Cambia il telegiornale. Ogni rete (Tg Norba 24, Telenorba 7 e Teledue) avrà il suo, con redazioni e orari specifici. Il programma “Casa Carrisi”, poi, pare sia una produzione firmata direttamente dal nuovo consulente venuto da Milano, Leo Zani. Tutte le maestranze utilizzate vengono anche loro da Milano. Evidentemente, anche dopo 30 anni di esperienza, nessuno dei licenziati aveva le competenze necessarie per occuparsene.

Detto questo, le cose che ci sembra interessante segnalare è da un lato l’assenza di molti degli inserzionisti invitati; dall’altra la presenza della politica. A Villa De Grecis non siamo riusciti a entrare. Ingresso blindato e aria tesissima. Chi c’era, però, e non è stato convinto dalle favole, racconta delle presenze di Gianfanco Fini, seduto al fianco di sua emittenza Luca Montrone; del sindaco di Bari, Antonio Decaro; del presidente di ciò che resta della Provincia di Bari e candidato alle prossime elezioni regionali, Francesco Schittulli; del presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna; del sindaco di Matera, Salvatore Adduce e chissà chi altro.

È soprattutto a loro che ci rivolgiamo, per capire il senso della loro presenza. Più volte dai palchi dei loro comizi e dalle dichiarazioni sul futuro della nostra terra, i politici di centrodestra e centrosinistra hanno tirato in ballo il lavoro, la necessità del lavoro, la sua difesa, le idee per generarne di nuovo. Ciò che è successo a Telenorba non è certo un esempio in tal senso. Il Ministero del Lavoro, l’Inps e l’Ispettorato del Lavoro stanno cercando di fare chiarezza sulle dinamiche della cassa integrazione, che ha portato al licenziamento di 43 persone, che poi sono 43 famiglie. Una parte del lavoro ora è affidato a ditte esterne, a consulenti. Per mesi, nel pieno della crisi, i dipendenti in cassa integrazione sono stati sostituiti dai cosiddetti service. Ci sarebbe persino chi – adesso – garantisce le riprese per tre servizi giornalieri a 700 euro al mese. Senza dimenticare le cause di lavoro aperte, in alcuni casi arrivate al secondo grado di giudizio, con risarcimenti da centinaia di miglia di euro in vista. Questo è il futuro che vogliamo? Queste sono le politiche del lavoro su cui devono fondarsi le speranze dei pugliesi giovani e meno giovani?