Una proposta indecente, la firma di alcuni sindacati e una prima benedizione della Regione Puglia. Gli elementi per un approfondimento sull’accordo che salverebbe i 217 dipendenti della ex OM Carrelli ci sono tutti. L’hanno chiamata “Operazione” e lasciata passare in sordina fino a quando qualcuno non ci ha fatto pervenire copia della “scrittura integrativa dell’accordo di Mobilità dell’11.06.2012” sottoscritta “il 25 giugno 2014 in Bari presso la sede della Regione Puglia e alla presenza dell’Assessore al Lavoro Leo Caroli”.

Al punto e) delle premesse si legge la proposta indecente dell’azienda Metec S.p.A, con sede a Rivoli (TO): “…una quota parte delle risorse originariamente previste a titolo di incentivo all’esodo pari a Euro 10.000 lordi per ciascun lavoratore che sia assunto da Metec o da una sua controllata venga destinata a detta Metec e versata a quest’ultima da OM secondo modalità da definire”. In sostanza, per sperare di tornare a lavorare, i dipendenti della ex OM Carrelli devono consegnare 10.000 euro. Sull’operazione pare ci sia qualcuno che abbia deciso di vederci chiaro.

A non essere convinti sono principalmente alcuni dei sindacati che si sono rifiutati di firmare l’intesa. Può, infatti, un sindacato dare il via libera a una simile operazione? D’altro canto, capiamo la posizione dei circa 180 sui 217 dipendenti che avrebbero già firmato il “verbale di conciliazione in sede sindacale”, che trovate allegato nella galleria fotografica. Una pietra tombale rispetto ad altre possibili rivendicazioni.

Una scelta complicatissima, in ogni caso discutibile per come è stata proposta la questione, pur essendo garantita ai lavoratori la possibilità di tirarsi indietro a certe condizioni. Tra i vantaggi riservati all’azienda torinese, intenzionata a “insediare presso la sede di Modugno una propria unità produttiva, a rilevare lo stabilimento e ad assumenre l’intera forza lavoro che ad oggi conta 217 dipendenti, secondo tempistiche da definire”, ci sarebbe anche il quasi totale azzeramento del costo del lavoro per i 18 mesi della mobilità prevista dalla legge.

L’unica cosa che non è scritta nell’operazione sono gli scenari futuri per i lavoratori alla fine di questo periodo. Domani pomeriggio (mercoledì 15 ottobre), alle ore 15, è previsto un altro incontro nella sede dell’assessorato regionale al Lavoro. Non è escluso che all’ordine del giorno possa esserci proprio l’aspetto più controverso del dubbio accordo.