É un eccesso di prudenza, forse, a far dire al Sindaco Antonio Decaro che sentirà l’avvocatura circa l’invito ai prefetti di indurre i sindaci a cancellare i matrimony gay già trascritti nell’anagrafe cittadina. L’amministrazione aveva già deciso il da farsi sin da quando fu istituito il registro delle unioni civili nel 2013.

Ma che Decaro abbia le idee chiare sulla risposta da dare al Ministro Alfano lo si può capire da come un’annotazione sulla pagina di Facebook, dove la lettera di Alfano viene definita senza mezzi termini “una idiozia”. Va dato atto al Sindaco di non tenere in alcun conto il fatto che il suo partito (e il suo segretario-premier) governi insieme al Nuovo Centro Destra, di cui Alfano è leader nazionale. “Dobbiamo allargare la cerchia dei diritti, non restringerla” dice Decaro, ripercorrendo anche le frasi che a suo tempo disse l’assessora Titti De Simone.

Sembra dunque scontato il no della città di Bari alle ubbìe alfaniane. Qualcosa di cui poter andare fieri in modo bipartisan, per una volta.  E a Bari non capita spesso.