Trentamila euro oppure un milione di euro fa poca differenza, purché si costruisca una immagine “coerente con il target e i valori del Carnevale”. Una immagine non determinante, perché il fatto di proporre una locandina pubblicitaria è considerto “un ulteriore elemento a vantaggio della proposta”. Ma come? Un bando sulla comunicazione e l’immagine può essere presentato anche senza immagine? All’inizio, qualcuno ha pensato che il bando sulle “linee guida per l’assegnazione del budget di comunicazione” fosse un simpatico scherzo della Fondazione del Carnevale di Putignano. Invece, no, è cosa serissima. Nella lettera (che trovate nella galleria fotografica ndr), pubblicata sul sito internet dell’ente, infatti, vengono fatte numerose richieste, senza però specificare a quanto ammonta questo budget; la cifra da cui partire per partorire una proposta coerente. Non solo. Mancano i criteri di aggiudicazione, il punteggio da assegnare ai diversi capitoli.

Facciamo un esempio. Essendo il Carnevale di Putignano una manifestazione di livello nazionale (su questo potremmo scrivere molto altro e lo faremo), qualcuno potrebbe presentare una campagna di comunicazione da 500mila euro per andare sui media nazionali. Ma la Fondazione questi soldi ce li ha? Paradossalmente questa visione allargata potrebbe decretare l’immediata esclusione, pur essendo accompagnata da un concept grafico stellare. Una gran confusione. Senza contare che nelle linee guida non sono previste neppure le modalità di pagamento. Il 30% all’assegnazione? Tutto a 150 giorni? Due tranche di pagamento? Niente di niente. Ma che razza di bando è?

Siccome la gara sarà assegnata anche in funzione dell’offerta economica, sarebbe stato utile mettere nella lettera anche quanti soldi ci sono in cassa, soprattutto perché ci risulta che l’ente non navighi in acque serenissime. Sarebbe stato utile, anche in considerazione del fatto che ad assegnare l’incarico sarà la commissione della Fondazione a suo insidacabile giudizio. Le linee guida, pubblicate il 22 settembre scorso, scadono oggi.

Su una cosa, invece, non si transige: “La Fondazione Carnevale di Putignano si riserva a suo insindacabile giudizio di modificare e/o revocare il presente bando anche dopo i termini di scadenza indicati nello stesso”. In parole povere, potrebbe succedere che si faccia la raccolta dei concept, delle idee, del genio di ciascuno dei partecipanti e poi si decida di revocare tutto. Ma non vogliamo neppure immaginarlo uno scenario simile. Staremo a vedere fino alla mezzanotte di oggi quanti avranno deciso di cimentarsi in questa incerta avventura, mandando a mezzo posta certificata la propria proposta a quel burlone di Farinella.

Abbiamo cercato di sapere qualcosa in più dal presidente dell’ente, Gianpaolo Loperfido, ma ne sapeva poco. “Non ho il bando davanti a me”, ci ha detto al telefono, invitandoci a raggiungerlo personalmente, aggiungendo “che certe cose non si dicono al telefono”. Andremo certamente a  trovarlo, con la telecamera e il microfono, in modo da avere la conferma che si tratti di un’altra trovata pubblicitaria, una “propagginata”, per promuovere il Carnevale di Putignano.