Sbattuti fuori dalla porta principale, ivitati a rientrare dalla finestra. Succederebbe a Telenorba. L’azienda il 12 settembre ha inviato 43 lettere di licenziamento. In questi giorni, però, si viene a sapere che nel periodo in cui si iniziava a parlare di riduzione di personale, ad alcuni dei dipendenti coinvolti sarebbero state fatte proposte “indecenti”. Trattative privatissime che riguarderebbero solo una fetta dei lavoratori rimasti a casa anche dopo più di 20 anni di onorata carriera.

La crisi e la mancata raccolta pubblicitaria hanno mandato gambe all’aria il gruppo editoriale di Conversano che, ad ascoltare quanti hanno subito il colpo di mannaia, avrebbe stilato una classifica degli esuberi dagli esiti discutibili. Altro che consulenti. I licenziati si sono già rivolti ai propri legali. Qualcuno si è unito in piccoli gruppi in modo da avanzare richieste più convincenti.

Stando a quanto raccontano alcuni destinatari delle lettere di licenziamento, a qualcuno sarebbero stati cancellati con un colpo di spugna anni di lavoro, ad altri i figli a carico, mentre ad altri ancora sarebbe stata cambiata masione. In queste ore pare che l’azienda stia cercando di risolvere gli errori più grossolani. Non si escludono ulteriori colpi di scena. Intanto Cgil e Uil hanno convocato i propri iscritti per illustrare gli attuali scenari e mettere a disposizione gli avvocati del sindacato.