A febbraio scorso lo avevamo intervistato nel suo letto. L’intervista aveva commosso migliaia di persone. La Sla (Sclerosi laterale amiotrofica), la malattia per cui adesso si sta muovendo il mondo intero, non lo ha risparmiato. La doccia gelata su Gianfranco Labalestra, sua moglie Rosanna e le sue due figlie, è arrivata alle quattro del mattino. Aveva solo 46 anni, gli ultimi quattro dei quali trascorsi in una lotta impari dal risultato scontato, a meno che la ricerca non faccia davvero passi da gigante.

Avevamo provato a far avere a Gianfranco un comunicatore, uno strumento che gli consentisse di esprimere con più facilità i suoi sentimenti, di fare le sue richieste. A volte anche un sì o un no erano parole insormontabili da pronunciare con un pezzo di carta su cui è riportato l’alfabeto. Purtroppo non ci siamo riusciti, così come non siamo stati capaci di assicurare a lui e alla sua famiglia un’assistenza specifica. Gianfranco se n’è andato, stroncato da un’infezione che non gli ha lasciato scampo.

L’amore incondizionato dei familiari e di pochi amici non è bastato. Lui non c’è più, ma dopo la sua doccia gelata nominiamo noi al posto chi vorremmo partecipasse a questo speciale #icebackettchallenge. Sono l’assessore regionale alla Sanità Donato Pentassuglia, con la speranza che possa capire fino in fondo il dolore di chi non può far altro che lasciarsi consumare e per questo chiede solo di vedere rispettati i propri diritti e  il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, affinché comprenda come la ricerca sulle cellule staminali sia assolutamente necessaria; ma nominiamo anche tutti quelli che vivono nella convinzione che il male sia sempre una cosa destinata ad altri.

Siamo certi che Gianfranco abbia trovato la pace che non ha avuto negli ultimi anni della sua vita, la stessa pace che auguriamo alla sua famiglia. I funerali di Gianfranco Labalestra si terranno alle 15.30 domani pomeriggio (sabato 6 settembre), a Turi, nella chiesa di San Giovanni.