Prima lo zuccherino, adesso lo schiaffo ch riporta tutti alla realtà. In questi giorni è stata pubblicata la “procedura aperta per l’affidamento del servizio di custodia, vigilanza e pronto intervento nell’ambito delle attività della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari – periodo 12 mesi – cig. 5924997632”. A leggere bene il bando ci sono diversi punti oscuri, che hanno gettato nuovamente benzina sul fuoco di una situazione ancora molto tesa. Non c’è pace per i custodi. La prima anomalia sta nell’accordo sindacale richiamato nel bando. L’incontro al Comune tra il sindaco-presidente della Fondazione, Cgil, custodi e sovrintendente, non avrebbe alcun valore perché i sindacati non sarebbero stati convocati ufficialmente e non avrebbero sottoscritto nulla.

Il bando prevede l’assunzione degli 11 custodi. Per 10 di loro è previsto il contratto con il sesto livello, per l’altro uno di secondo livello coordinatore. Ci sembra strano che il vincitore non voglia mettere un coordinatore di fiducia a capo dei custodi, a meno che non ci siano già degli accordi e che l’appalto proceda su binari prestabiliti. La cifra a base d’asta, poi, è 300mila euro. Qualcuno due calcoli se li sarebbe fatti e, al netto del ribasso, a meno di pochissime aziende, la maggior parte non ruscirebbe a stare neppure nelle spese. Il guadagno orario per chi si aggiudicherà la gara sarebbe, infatti, poco più di un euro.

Il capitolato, che fa riferimento preciso al Petruzzelli e non anche alle sale comunali finora in gestione alla Fondazione, ha dei requisiti che fanno fuori diverse aziende. Chi può partecipare allora? Le voci viaggiano alla velocità della luce. Una società barese, già in affari con una emiliana che opera anche nel settore della guardiania dei teatri, vorrebbere ripetere il fortunato sodalizio mettendo in piedi un’associazione temporanea d’impresa. È attesa anche la busta della Urbe di Roma, quella che si è aggiudicata l’appalto a settembre 2013 (prorogato fino a novembre 2014), contro la quale i custodi hanno più volte protestato senza trovare il sostegno della Fondazione, rea in quel caso di aver allestito un bando senza margini di trattativa o clausole di salvaguardia. L’interessamento della Urbe è evidenziato dal sopralluogo effettuato due giorni fa, come previsto dal capitolato. In ogni caso speriamo che ai custodi non vengano da subito serviti orecchiette alle cime di rapa, tortellini in brodo o code ala vaccinara indigesti.

Indipendentemente da chi avrà in gestione il servizio – peccato che continuino a esserci le ombre di sempre su tutto ciò che riguardi il Petruzzelli – bisogna continuare a lavorare sulla società in house, la soluzione che potrebbe eliminare tutti i malsani interessi che ruotano attorno a questo pezzo di teatro.

È vero, a livello remunerativo, il contratto nazionale delle Fondazioni a cui fa riferimento il bando, prevede uno stipendio d’ingresso lordo più alto e anche la quattordicesima. Ci sono poi le ore di lavoro settimanali previste. I custodi, infatti, dovranno essere impiegati così come stabilito dal contratto nazionale. Non ci sarebbe più nessun kapò in Fondazione a decretare chi deve e non deve lavorare.

In ogni caso, nè il consigliere comunale ora assessore Angelo Tomasicchio, nè l’ex Commissione Trasparenza del Comune di Bari, nè i cittadini, hanno potuto vedere il verbale di aggiudicazione dell’affidamento del servizio di custodia e guardiania di febbraio 2013. Il tempo passa, ma qualcuno non dimentica. I dubbi sono ancora tanti.

I sindacati sono divisi. La Uil Tucs, assente al vertice in Comune, sta chiedendo il verbale di quella riunione e le ragioni per cui due custodi sono stati lasciati fuori dall’obbligo di assunzione da parte dell’eventuale vincitore. Se, come pare, anche la gestione delle sale comunali (Fortino Sant’Antonio, Murat e Museo Civico), sarà affidata alla Fondazione Petruzzelli (e quindi a chi si aggiudicherà la gara per la custodia del teatro), appare evidente che quelle due unità sarebbero necessarie. Pare che il bando per l’affidamento delle sale sia pronto, ma che sia stato lasciato in un cassetto della ripartizione Cultura in attesa degli eventi.

Proprio sulle sale comunali, che molto hanno avuto finora a che vedere con il Petruzzelli, si è aperta una nuova polemica. L’affidamento (ovviamente in proroga di mese in mese da febbraio scorso), obbliga la Fondazione a tenere le strutture aperte 6 giorni su 7 per almeno 6 ore al giorno. Da più di qualche mese i turni dei custodi prodotti dalla Fondazione sono la testimonianza che questo non avviene, senza alcuna conseguenza, al contrario di quanto stabilito dal contratto. Tre, quattro ore al massimo quando non sono previste manifestazioni o eventi. Cosa che non succedeva fino a settembre scorso. Che si tratti di un’anomalia evidente è sotto gli occhi di dutti, ma tutti continuano a far finta di niente. Pubblicare il bando per la gestione delle sale prima di sapere chi dovrà occuparsi della guardiania del Petruzzelli, sarebbe un primo passo verso la trasparenza tanto invocata ma poco applicata.

Le ultime righe le riseriamo al sovrintendente. Recentemente ha parlato della necessità di un codice etico. Per la verità prima ci vorrebbe una bella pulizia generale da piattole e parassiti. Sovrintendente, abbiamo creduto potesse essere l’uomo migliore per risanare moralmente, prima ancora che economicamente, il teatro. Si dia una mossa, perché alla lezione sull’eticità molti erano assenti.