«Abbiamo attivato i contratti di solidarietà al 50%, i contratti full-time stanno lavorando 19 ore, i part-time 14-15 ore, in pratica si stanno spartendo la miseria. Abbiamo chiesto la mobilità intragruppo già oltre un anno fa e la Fiera l’ha attivata, 8 posizioni contrattuali valgono 300mila euro l’anno. Tutto quello che potevamo fare l’abbiamo fatto, a questo punto dipende solo dal Comune, con tutte le partecipate che ha, eppure non deve aspettare più nessuno. Che fine hanno fatto le posizioni già definite in Amgas e Amtab? Non possiamo più aspettare i tempi della politica, la Fiera non può più reggere così e se il Comune non si da una mossa rischiamo i licenziamenti». Parole dure quelle di Giuseppe Boccuzzi, segretario provinciale della Fisascat Cisl, in merito alla pronuncia della Corte dei Conti per cui se la Fiera non chiude il bilancio in pareggio dovrà tagliare il personale dipendente e iniziare a licenziare.

In pratica, sembra dire Boccuzzi, più di così noi non potevamo fare, adesso dipende dalla politica e dalla pubblica amministrazione. Non è un caso se, tra le posizioni citate, il sindacalista ricorda quelle in Amgas e del tanto contestato concorso, bloccato a un passo dalle graduatorie per così dire, stroncando di fatto le aspettative legittime di chi aveva partecipato e lasciando nel limbo i dipendenti della Fiera con questa spada di Damocle sulla testa.