Ci sono voluti un pezzo al veleno, contestato punto per punto e un faccia a faccia a muso duro, come succede quando a scontrarsi sono due che credono fino al midollo nel proprio mestiere, per cercare di fare chiarezza nel calderone del 118 pugliese. Paolo Sardelli, noto e stimato primario della Chirurgia Toracica dell’Ospedale San Paolo, arriva in redazione brandendo la delibera del direttore generale della Asl di Bari, protocollo numero 55691 del 27 marzo 2014, che lo nomina direttore del Dipartimento di Area Critica.

Vuole rivendicare le proprie ragioni, si sente offeso, perché sa quanto impegno ci sta mettendo nella gestione di un pezzo importante e malato della sanità pugliese, compreso quello dell’Emergenza-Urgenza. «Mi hai rovinato la giornata, mi hai profondamente ferito», incalza agitando il documento. Subito dopo inizia a elencare le ragioni per le quali dovrei credergli. E per ora gli crediamo. È sicuramente un uomo che non le manda a dire. Un inizio promettente, per chi ancora spera in un cambiamento.

Sardelli è stato nominato dal direttore generale della Asl di Bari, scelto per il suo impressionante curriculum tra i tre individuati dai 30 membri del Dipartimento di Area Critica, che mette insieme il 118, i pronto soccorso, cliniche, anestesie e rianimazioni della Asl Barese. Resterà in carica fino a marzo del 2016 e potrà essere rimosso o confermato. Sardelli, convinto che ci sia bisogna di tutte le competenze possibili per dare ossigeno alla sanità barese, ha nominato tre colleghi al coordinamento di tre gruppi operativi. Il primo, diretto da Antonio Martiradonna, è proprio quello che mette insieme 118 e pronto soccorso. Il secondo, con a capo Riccardo Pagliarulo, riunisce rianimazioni e anestesie. L’ultimo è quello dei gruppi clinici, coordinato da Domenico Petrone.

Ciascun gruppo è convocato all’occorrenza da Sardelli, direttore del Dipartimento, nella cosiddetta giunta, dove vengono segnalate tutte le criticità. «Nessuno è onniscente – spiega Sardelli – è giusto che ognuno faccia la sua parte al meglio delle proprie competenze. L’altro giorno, di fronte alla problematica delle automediche, ho sentito la necessità di contattare il responsabile del 118, che ha poi convocato tutti i rappresentanti di categoria per cercare di affrontare civilmente questo delicato problema e poter suggerire alla direzione generale quella che sembra una soluzione concreta per offrire ai cittadini il migliore dei servizi possibili».

La prossima riunione è stata convocata per la settimana prossima. Dal canto loro, medici e infermieri baresi, a differenza di quanto succede in altre regioni d’Italia, di mettersi al volante non ne vogliono neppure sentire parlare. «Se ci sono dei problemi – continua Sardelli – cercheremo di risolverli. Il dottor Martiradonna mi ha proposto un piano di ristrutturazione del 118. Ci stiamo lavorando alacremente fin dall’inzio. Ormai siamo in dirittura d’arrivo». Il direttore del Diprtimento di Area Critica ha un sogno: «Far parire l’osservazione breve nei pronto soccorso degli ospedali San Paolo e Di Venere nell’interesse di una perfetta assistenza sanitaria ai baresi».

Dal canto nostro auguriamo al dottor Sardelli, per il bene di tutti, di vedere esaudito il suo sogno, così come gli auguriamo di portare a compimento la benedetta riorganizzazione del sistema di Emergenza-Urgenza. Gli offriamo tutta la nostra collaborazione affinché la politica tutta smetta di ignorare le istanze che arrivano dagli operatori sanitari e da quanti, come lui, ci stanno mettendo l’anima nel progetto di riorganizzazione della sanità barese.