La Murgia sta diventando l’emblema dello sfascio del 118 regionale. L’acquisto delle 13 automediche nuove (che in pochissimi vogliono), abbandonate da tempo a Triggiano, appare sempre più scriteriato in considerazione dello stato disastroso delle ambulanze. A giorni alterni sono in officina. Comprarle nuove non consentirebbe un risparmio a questo punto? Il problema non è solo di natura meccanica, ma gestionale. In molti casi dalla Centrale Operativa arrivino comunicazioni e decisioni contestate dagli operatori santitari. Succede sempre più spesso che le ambulanze medicalizzate dell’area murgiana vengano impiegate sui codici verdi, scoprendo il territorio da eventuali codici rossi. Il discrimine? Nel primo caso vivi anche senza medico, nel secondo si va incontro a morte certa. Fortunatamente la maggior parte di queste telefonate sono registrate, come previsto dalla legge. Basterebbe poco per rendersi conto del paradosso.

L’ULTIMO EPISODIO

Due sere fa la Centrale assegna ancora una volta un codice verde alla mike di Gravina, chiamata ad andare ad Altamura per una distorsione alla caviglia. Pazzesco. Nel frattempo la medicalizzata di Altamura viene inviata su un altro codice verde. Sarebbe stato più opportuno mandare un’ambulanza con il solo soccorritore, quindi da Poggiorsini. Per una distorsione alla caviglia non è mai morto nessuno. In questo modo una delle due ambulanze con medico a bordo sarebbe rimasta a presidiare il territorio per la gestione di eventuali casi più gravi. La probabilità che si verifichi un incidente ad Altamura o Gravina, considerando anche la presenza di due strade statali, è certamente più elevata.

LA CATTIVA ABITUDINE

Il problema è serio e si ripercuote a loro insaputa sui pazienti, oltre che sul personale sanitario. Spesso, quando un’ambulanza medicalizzata viene chiamata su un codice verde, l’intervento si riduce in una medicazione sul posto – che potrebbe fare un qualsiasi soccorritore – o, peggio ancora, in un semplice servizio taxi dal luogo dell’infortunio all’ospedale. Questo aumenta la probabilità di negare un soccorso “avanzato” a chi è in pericolo di vita, vanificando il compito, la missione primaria propria del 118. Diversamente si potrebbe trasformare tutto in un’agenzia di trasporti qualunque e la Centrale Operativa sarebbe un call center per la gestione logistica. Il territorio della Murgia è già abbastanza penalizzato dalla mancanza di reparti di eccellenza per emergenza-urgenza cardiologica, chirurgica, neurochirurgica, ortopedica e traumatologica.

LE AMBULANZE SCASSATE

Intanto, il nuovo coordinatore temporaneo del 118 barese, il dottor Antonio Di Bello – non per colpa sua – continua a gestire i mezzi in grande affanno. Le ambulanze medicalizzate di Altamura e Santeramo in avaria, con i muletti (mezzi sostitutivi) del pronto soccorso dell’ospedale della Murgia. Si tratta di ambulanze non attrezzate, sporche e non assicurate per il 118. L’ennesima inspiegbile anomalia. Senza contare che, come denunciato altre volte, sono per la maggior parte vecchie e fuori norma, in perenne ricovero dal meccanico. Non esiste un mezzo sostitutivo ufficiale per le postazioni del 118 e nemmeno un programma d’acquisto o comodato d’uso di ambulanze nuove, però ci sono le 13 automediche abbandonate.

LA CONFERMA DEL DISASTRO

Attualmente l’inadeguata ambulanza ospedaliera sostituisce la medicalizata di Santeramo a causa della rottura del cambio, su cui si era già intervenuti per un guasto al freno a mano. Provate a immaginare cosa porebbe succedere se dovesse contemporaneamente rompersi un’altro mezzo medicalizzato aziendale. La scelta di ricorrere all’utilizzo del muletto dell’ospedale della Murgia (del 2004) può significare solo una cosa: che un altro mezzo aziendale è in avaria.