Campionaria sì, ma c’è poco di che essere “Fiera”. Lo sanno bene i 66 dipendenti dell’ente sotto contratto di solidarietà che dal prossimo 1 settembre proclameranno uno sciopero, presidiando l’ingresso della Fiera di via Lepanto per bloccare il regolare svolgimento delle attività operative. A spiegarci la situazione è stato Giuseppe Boccuzzi, segretario generale aggiunto della Fisascat Cisl.

«I lavoratori della fiera si stanno massacrando – spiega Boccuzzi -letteralmente facendosi in quattro per garantire i servizi necessari all’allestimento della Campionaria. Sono veramente degli eroi, ma non sono disposti ad essere crocifissi».

I dipendenti sono in regime di riduzione della retribuzione e attualmente il loro stipendio è al 50% di quanto stabilito dal contratto. In più gli uomini e le donne della fiera sono in arretrato di tre mensilità più quattordicesima. La situazione è esasperata e l’ira delle persone coinvolte è ingovernabile.

In tutto questo non aiuta il fallimento del bando di privatizzazione dell’ente che rischia, a conclusione della 78esima edizione della Campionaria, di decretare la morte del quartiere fieristico e delle sue attività.

In definitiva i dipendenti hanno accettato di concludere questo lavoro, come ci ha confermato Boccuzzi,  ma non sono più disposti a sedersi a tavoli tecnici e di discussione. Le decisioni per la Fiera sono state prese, il contributo straordinario per il risanamento del debito è stato erogato e i lavoratori ora chiedono che venga garantito il diritto al loro lavoro e quanto dovuto.

Anche quest’anno, la fiera ci sarà. Ma poi?