Vi abbiamo già raccontato della chiusura anticipata alle 16.30 dell’Ateneo, e delle facoltà de esso dipendenti all’interno del Campus, che entrerà in vigore dal prossimo ottobre. A tal proposito la Filcams-Cgil ha avviato una protesta contro questa disposizione che, di fatto limiterà il regolare svolgimento dell’attività accademica.

La chiusura anticipata è una diretta conseguenza del taglio dello stanziamento per le ore lavorative degli addetti al servizio di portierato, stabilito nel Cda dello scorso 16 aprile. Oltre al diretto danno economico per una ottantina di lavoratori, che si vedranno ridurre lo stipendio di circa il 40%, questa disposizione limita fortemente la vita universitaria dal momento che, lezioni, esami, attività di ricerca e tutto quanto ruoti attorno alla didattica continueranno ben oltre le 16.30, ma di fatto andranno avanti senza tutta quell’attività promiscua svolta dal portierato come distribuzione di cancelleria, supporto di video e terminali, sblocco ascensori, servizio anti incendio e primo soccorso.

In vista di questo taglio dell’orario, l’Università si appresta a bandire una gara d’appalto aggiornata alla nuova spesa stanziata. La richiesta dei sindacati, a questo punto, è quella di partecipare alla stesura del bando di gara e trovare soluzioni che salvino capra dell’Università e cavoli dei lavoratori. Un piano alternativo sarebbe quello di distribuire i fondi ai vari dipartimenti, già decurtati di parte delle somme necessarie a continuare a garantire i servizi di portierato.