L’agonia di Telenorba, l’emittente privata più simile a un carrozzone di tutta la televisione italiana, è finita. Niente più cassa integrazione; niente voglia di far ricorso ai contratti di solidarietà come chiesto dai sindacati; i diversi passi più lunghi della gamba fatti in questi anni; la necessità di ridimensionare le proprie iniziali manie di grandezza e il mancato accordo di oggi, stanno condannando alla disoccupazione 55 famiglie. Potrebbe però non essere scritta la parola fine per tutti. I sindacatti non hanno smesso di lottare. Nessuno conferma la notizia ma, a sentire i bene informati, pare che il numero dei licenziamenti possa scendere ancora di qualche unità. Solo voci per il momento.

I giornalisti, inceve, hanno da diverse settimane, contrariamente alla posizione del loro sindacato, firmato un accordo che consente all’azienda il taglio di 9 dipendenti (uno ha lasciato di sua inziativa l’azienda). Al netto di colpi di scena e ripensamenti inverosimili, si è iniziato a mettere un nome nelle caselli dei numeri. I calcoli dovranno tenere conto dell’anzianità di servizio, dei carichi familiari e delle esigenze tecnico-produttive. Le lettere da spedire dopo il 13 settembre, in ogni caso sarebbero già pronte. Alla Fono Vi.pi (l’azienda che gestisce la pubblicità del gruppo editoriale di Conversano), invece, sono già state fatte recapitare. Sarà un’estate caldissima e si preannuncia un autunno ancora più rovente, secondo le previsioni con una pioggia di ricorsi. Staremo a vedere.