Da un anno ormai ci occupiamo del pessimo stato di salute del Porto di Bari. Non ci riferiamo all’emorragia di passeggeri, ma alle condizioni delle strutture dell’area demaniale, alla mancanza di strategie e progetti; alla disparità di trattamento nei confronti degli operatori e dei dipendenti. In questi giorni, per esempio, rieviamo decine di segnalazioni da parte degli immigrati albanesi di ritorno in patria per le vancanze. Situazioni delle quali vi informeremo presto. Intanto apprendiamo da un comunicato che è stato costituito il “Comitato volontario operatori diporto nautico”, nell’ambito dei porti di Bari, Barletta e Monopoli, ricadenti nella circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale del Levante. Nel mirino è finito il presidente dell’Autorità Portuale, Francesco Palmiro Mariani, e la sua gesione. Carlo Risola, il presidente del comitato affonda il colpo e denuncia tutte le presunte irregolarità oggetto dell’attività degli operatori da diporto nautivco in una lettera durissima inviata anche al ministro dei Trasporti Lupi.

LA PREMESSA

Si premette che, ai sensi dell’art.8 della Legge 84/94, il Presidente dell’Autorità Portuale: “Amministra le aree e i beni del demanio marittimo compresi nell’ambito della circoscrizione portuale”. Il Presidente dell’Autorità Portuale del Levante sig. Francesco Palmiro Mariani, nel corso della sua lunga gestione si è distinto per la sua spiccata conflittualità nei confronti degli operatori portuali, in virtù di scelte operative maldestre e inopinate, che hanno prodotto esclusivamente aumenti dei costi dei canoni demaniali per i vari settori merceologici (di cui al Decreto n.10/2011), provocando gravi danni anche agli operatori della nautica da diporto, a cui non vengono applicate le condizioni previste dalla legge 494/1993, in quanto dette riconducibili ai canoni turistico ricreativi, per la loro prevalenza turistica, così come stabilito dalla precitata legge e confermato dalla circolare 6105/2010 a firma del Direttore Generale dei Porti.

LA RICHIESTA DI INCONTRO E IL RIFIUTO

In data 8 luglio 2014, il Comitato ha richiesto specifico incontro al sig. Mariani, in quanto sono state rilevate disparità di trattamento nei confronti dei concessionari di aree adibite alla nautica da diporto, situate sul fronte mare della colmata di Marisabella. Il sig. Mariani ha denegato la richiesta, non riconoscendo la legittimità e la rappresentatività del Comitato.

LE CONTESTAZIONI

Il 15 luglio 2014, il Comitato ha presentato argomentate osservazioni e contestazioni in merito alla gestione del demanio nel porto di Bari, mediante una nota inviata per conoscenza al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con riguardo, in particolare, all’assegnazione dei posti barca, alla proroga delle concessioni in scadenza (riconosciuta ad alcuni operatori e negata ad altri), all’entità dei canoni e alle fidejussioni, senza ricevere alcuna risposta dal sig. Mariani.

L’INTERVENTO DEL MINITERO

Il 17 luglio, il Ministero vigilante ha chiesto chiarimenti al Presidente dell’Autorità Portuale in merito alla citata nota del Comitato operatori diporto nautico. Nella nota di risposta al Ministero, il Presidente Mariani ha affermato che: “La scrivente ritiene, salva diversa valutazione del Ministero vigilante, di non poter dare corso alla (reiterata) richiesta di incontro del comitato in questione” e che: “La nota in data 15/07/2014, a firma del Risola, si presenta volutamente confusa […] oltre che a tratti palesemente erronea (laddove si fa, per esempio, riferimento a sedute del comitato portuale del 12 marzo e del 28 giugno 2014 non risulta infatti che il comitato portuale si sia riunito nelle suddette date)”.

LE ACCUSE DEL PRESIDENTE DEL COMITATO

Senza entrare nel merito delle gravi affermazioni e considerazioni del sig. Mariani nei riguardi della mia persona e della Mistral Associazione Onlus (aderente al Comitato operatori diporto nautico), che saranno valutate in sede penale, si evidenzia che il sig. Mariani, nella sua funzione istituzionale, rispondendo al competente Ministero vigilante, ha dichiarato falsamente che “non risulta infatti che il comitato portuale si sia riunito nelle suddette date”,  allegando documentazioni non conformi, al solo fine di rendere inattendibili le osservazioni del Comitato operatori diporto nautico sulle evidenti violazioni effettuate dall’Autorità Portuale con riguardo alla gestione del demanio portuale. Si resta increduli di fronte a tanta spregiudicatezza, visto che la dichiarazione del Sig. Mariani risulta “mendace”, considerato che le citate sedute del Comitato Portuale si sono regolarmente tenute nelle date indicate, come ben si rileva dalle convocazioni e dai verbali conclusivi delle stesse, registrate ai nn. 124 e 126.

L’ATTACCO FINALE

Il “Sistema Mariani”, creato con pervicacia e supponenza dall’attuale Presidente dell’Autorità Portuale e alimentato da alcuni dipendenti dell’Autorità Portuale, proni alle sue direttive, ha così finito per distruggere il Porto di Bari e tutti gli operatori e i lavoratori che in esso orbitano. Al riguardo, giova rammentare le numerose recenti inchieste giornalistiche e della Procura della Repubblica di Bari, che hanno evidenziato che, negli anni di gestione del sig. Mariani, il Porto di Bari è divenuto scenario di un coacervo di interessi e territorio dove si può esercitare la funzione pubblica in modo privatistico.
Sig. Ministro Lupi, a Lei le valutazioni di merito.
Bari 28 luglio 2014
Carlo Risola (Presidente del Comitato volontario operatori diporto nautico)