Paese che vai, usanze che trovi. Una volta si diceva così. Nell’Europa della crisi globalizzata, ogni Stato cerca di barcamenarsi come può. Nella civile e occidentale Italia continuano a tirare i compro oro, aumentano i furti di biciclette -mezzo di trasporto economico che sta vivendo una nuova giovinezza-, impazzano le automobili abbandonate sui mozzi dai collezionisti dei cerchioni altrui. Se proviamo ad attraversare l’Adriatico, pur ritrovando lo stesso scenario desolante, cambia il modo di ingegnarsi.

A Tirana come a Durazzo, per strada prosperano veri e propri fornitissimi bazar: accanto ad una vasta scelta di sigarette, accendini e fiammiferi, si possono acquistare caramelle, gomme da masticare, fazzoletti, salviette umidificate e perfino lacche per capelli e profumi. Da noi non si può assolutamente fare, per decenni è stato combattuto aspramente il traffico di bionde e proprio in Puglia lo sappiamo molto bene.

Accanto ad un’attività palesemente illecita, c’è anche chi si inventa un modo diverso per far fruttare quello che ha tra le mura domestiche. Per strada capita spesso, infatti, di imbattersi in una bilancia pesapersone, non quelle che si possono vedere in farmacia anche da noi, ma quelle che ognuno tiene generalmente nel proprio bagno di casa. Per pochi centesimi, i passanti possono usufruire di un servizio utile, permettendo al proprietario di guadagnare qualcosa senza recare danno a nessuno.

Il mercato del falso, che dai noi si svolge sui marciapiedi ad opera degli extracomunitari, qui trova alloggio tra gli scaffali dei negozi. Intere boutique del tarocco a prezzi stracciati per cui molti baresi anche insospettabili si muovono appositamente: arrivano con la macchina, riempiono il bagagliaio e tornano indietro, con buona pace di quanti fanno la fila in via Sparano in occasione dei saldi.