Della chiusura dei reparti reumatologici  del policlinico ci siamo già occupati nei giorni scorsi, anche ascoltando Grazia Fersini, presidente di Marea Onlus. Sulla vicenda ora si esprime anche la Apmar, lamentando una chiusura inspiegabile, dal momento che la malattia non fa vacanza.

“Bari, 22 luglio 2014 – Agosto si avvicina e non c’è alcuna certezza sull’apertura dei reparti di reumatologia del Policlinico di Bari. Sabato 19 luglio il Direttore Generale del Policlinico, Vitangelo Dattoli, prendeva un impegno pubblico per la non chiusura ma ieri questa viene nuovamente confermata. Sono ormai tanti mesi che APMAR Associazione Persone con Malattie Reumatiche, insieme alle altre associazioni pazienti, denuncia una vera e propria sofferenza del reparto reumatologia: ambulatori inadeguati che non tutelano la privacy, attese di oltre 4 ore rispetto all’appuntamento confermato, interruzione del servizio di Mineralometria Ossea Computerizzata, lavoro affidato alla buona volontà degli specializzandi, e un cronico sottodimensionamento del personale medico costretto a turni di 12 ore che vengono però allungati per consentire agli ambulatori di rimanere aperti. Promesse di assunzione di nuovo personale di cui però non esistono concorsi o informazioni che ne confermino la concretezza.”

“La chiusura estiva è qualcosa che non si comprende vista la cronicità delle patologie reumatologiche – afferma Antonella Celano, Presidente APMAR  – e vista la situazione di sofferenza del reparto, fa più pensare ad una progressiva e definitiva dismissione del reparto. Stiamo parlando di un reparto che è sempre stato riconosciuto quale centro di eccellenza e non solo per la Puglia, raccogliendo utenze da altre Regioni. Le persone con malattie reumatiche sono preoccupate, prosegue Antonella Celano, perché sono troppi i segni di disinvestimento. Sollecitiamo quindi – conclude APMAR – Istituzioni e Regione a risanare questa situazione che inevitabilmente si ripercuoterà sulla vita dei pazienti e qualità dell’assistenza, sull’allungamento delle liste d’attesa per la prenotazione dei servizi”.

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