Il Porto di Bari ormai è una polveriera e anche al comando della nave da tempo in avaria, il presidente Francesco Mariani non sembra più godere della fiducia massima dei suoi fedelissimi mozzi. Intanto registriamo l’annuncio di un altro abbandono. Da lunedì 7 luglio la Banca Popolare di Bari lascia, come hanno fatto molti altri prima. Verrà soppresso lo sportello della filiale all’interno del Porto. In altre parole niente più impiegati. Resterà attivo solo il servizio Bancomat. Il clima tra gli agenti marittimi è tesissimo, non potendo usufruire dei servizi bancari in tempo reale. Secondo alcune informazioni raccolte nei corridoi dell’Autorità Portuae, pare che la Banca Popolare di Bari abbia preso la decisione di chiudere le saracinesche anche in conseguenza della generale insicurezza.

Per chi avesse la memoria corta, lo scorso anno un dipendente della banca fu minacciato con la pistola da un rapinatore, che si portò via alcune decine di migliaia di euro. Alcuni giorni fa, poi, l’addetto a un’agenzia marittima aveva subito un tentativo di rapina poco dopo essere entrato nei locali che custodiscono la cassa continua.

Il Porto di Bari perde un altro pezzo importante. I servizi ai passeggeri ormai si contano sul palmo di una mano. Alcuni mesi fa vi avevamo fatto vedere le pessime condizioni del Terminal Traghetti e del Terminal Crociere, dove piove nello stanzone della consegna bagagli. Il primo piano della Stazione Marittima San Vito è ormai inutilizzato e abbandonato (è stato soppresso il bar e sono stati dismessi i box delle agenzie marittime; è stato addirittura bloccato l’ascensore per cui il primo piano risulta inaccessibile). Il Terminal Crociere, invece, è ormai privo di bar. Ciò che è più grave, però, è la dismissione del servizio operato dall’associazione che garantiva  il servizio di assistenza sanitaria in caso di emergenza ai circa due milioni di passeggeri che transitano ogni anno nel porto di Bari. Neppure tutto il mare di Bari risce a portare sollievo nell’ormai desertico Porto.