Le recenti disposizioni emanate dal coordinamento barese del 118 non hanno tardato a mostrare i primi disastrosi risultati. Stamattina, nel comune di Gravina, la postazione 118 è rimasta scoperta senza ambulanza dalle 8 alle 10. L’autista soccorritore della postazione aziendale, che avrebbe dovuto prendere servizio alle 8, era infatti in malattia. Questo ha comportato il fatto che Francesco Papappico, medico referente pugliese del FSI 118 in servizio in quel momento in postazione, non è stato messo in condizioni di poter lavorare, lasciando scoperto di fatto il territorio. La prova di quanto stiamo da tempo dichiarando sul collasso del 118, purtroppo.

Il medico, in autotutela, ha deciso di allertare i Carabinieri, la Polizia Municipale e i sindaci di Gravina e Poggiorsini. Dalla centrale operativa infatti è stata presa la decisione, dopo due ore in cui l’ambulanza è rimasta parchegiata, di far giungere a Gravina l’ambulanza VICTOR (con autista e soccorritore volontario) da Poggiorsini, spingendone il sindaco a inviare un telegramma al Prefetto di Bari per informarlo della situazione.

La cosa è particolarmente grave perché per esempio ieri, come previsto dal protocollo, per un incidente occorso ad una persona precipitata da un palazzo, è stato necessario l’intervento di una ambulanza vicor. Cosa sarebbe successo nel nel contempo si fosse reso necessario l’intervento dell’ambulanza altrove?

«Ho fatto quello che è in mio potere -ci ha detto il dott. Michele Armienti da poco Sindaco di Poggiorsini- ho scritto al Prefetto e adesso posso solo aspettare, spero che il Prefetto prenda provvedimenti urgenti per sanare la situazione. Purtroppo non posso prendere nessuna iniziativa, devo prima aspettare le indicazioni del mio superiore che è il Prefetto, penso sarà lui a decidere se convocare o meno, poi è chiaro, se non dovessi sapere niente, domani chiamerò De Giosa per capire come sia possibile una cosa del genere».

Della vicenda è stata informata a Bruxelles l’assessore uscente alla sanità Elena Gentile, che pare voglia chiedere al Direttore Generale della Asl Colasanto, al Direttore della Centrale Opertiva di Bari Di Pietro e al coordinatore del 118 De Giosa, le ragioni della disfatta del 118, che mette seriamente a rischio l’incolumità degli operatori sanitari e dei cittadini, ai quali non sarebbe garantita una assistenza adeguata.

Della situazione disastrosa in cui versa il servizio 118 si è interessato anche il consigliere regionale Giacinto Forte, che ha chiesto un’audizione in III commissione sanità: «La situazione è talmente grave da essere paradossale, solo a pensare una cosa del genere è da cacciarli tutti, da mandarli tutti a casa, gentaglia che si permette di chiamarmi a telefono per dirmi “vabbè, ma quando c’è l’urgenza…” l’urgenza? L’urgenza è quando si sentono male quattro medici e dieci infermieri perché sono andati a cena insieme la sera prima e hanno avuto un’intossicazione alimentare, ma questa non è urgenza è mancanza di programmazione. Ho chiesto di ascoltare l’assessore e tutti gli interessati, che ho chiamato singolarmente, per capire dove siano arrivati i soldi, che a maggio sono finiti. È assurdo».

Il problema pare riguardi il collasso economico della Asl di Bari.  Nel corso di queste ultime settimane, si sono succedute delibere, determine, disposizioni, che di fatto limitano l’efficienza del servizio 118, inquanto bloccano straordinari e reperibilità di medici, infermieri e autisti soccorritori. Piu volte la centrale operativa del 118 barese ha minacciato di denunciare ai Carabinieri, per interruzione di pubblico servizio, il fatto di essere costretti a operare senza l’infermiere.

La scellerata disposizione del coordinamento 118 produrrà effetti anche stasera a Santeramo in colle, dove mancherà l’infermiere al Punto di Primo Intervento. Di conseguenza, il medico neolaureato con contratto liberoprofessinale in servizio, si troverà da solo a gestire la struttura.

La domanda a questo punto nasce spontanea: chi andrebbe denunciato per interruzione di pubblico servizio?