Ve la ricordate la pubblicità del detersivo per lavatrice? Il protagonista tentava di rifilare due fustini di detersivo meno efficace in cambio di un Dixan. Ecco a cosa sembrano essere ispirate le ultime due circolari firmate da Marco De Giosa, il coordinatore del 118 barese. In sostanza – con la solita scusa che mancano i soldi – si sancisce che due soccorritori volontari (magari un piastrellista e un muratore alla fine di una giornata in cantiere), valgono come un infermiere laureato.  Il servizio di emergenza-urgenza è un disastro senza fine a cui scientemente non si vuole porre riparo. Una roulette russa.

LA PREMESSA

Non tutti sanno che in provincia di Bari ci sono sette postazioni del 118 che dipendono direttamente dalla Asl: Gravina, Altamura, Santeramo, Locorotondo, Putignano, Noci e Alberobello. In queste postazioi operano tre persone: il medico, l’infermiere e l’autista assunto dalla Asl. Anche l’ambulanza è aziendale. Tutte le altre postazioni del 118 barese, invece,  sono formate da medico, infermiere, autista soccorritore e soccorritore volontario. Questi ultimi messi a disposizione da un’associazione convenzionata che fornisce anche l’ambulanza secondo ben precisi criteri di legge.

IL CAOS

Medici e infermieri aziendali sono sul piede di guerra, esausti di sopportare angherie e abusi quotidiani da parte dei vertici aziendali e del Servizio 118. Stanchi e pronti a tutto, gli operatori sanitari hanno deciso di non continuare a subire.

LE CIRCOLARI CONTESTATE

Lo scorso 29 maggio arriva la prima circolare firmata dal  direttore della U.O.C. del 118, Marco De Giosa. L’ennesima disposizione di servizio che ha dell’incredibile. Per “esaurimento badget” viene disposta la sospensione del servizio di reperibilità degli infermieri. Niente strordinari. Un’ulteriore disposizione del coodinatore, datata 4 giugno (appena due giorni fa), ribadisce che “al fine i garantire la presenza di figure professionali idonee, con effetto immediato, si comunica che in caso di assenza di personale infermieristico le postazioni aziendali di Putignano, Noci, Alberobello e Locorotondo saranno affiancate da ambulanza Victor (solo autista soccorritore e soccorritore volontario) di Castellana Grotte; quelle di Altamura e Gravina da Poggiorsini; quella di Santeramo da Sammichele”. In pratica si afferma che un’equipe aziendale può effettuare un soccorso avanzato senza infermiere e che lo stesso può essere sostituito da due soccorritori. Due persone senza le competenze necessarie, sicuramente con uno status giuridico differente da quello di un infermiere.

CONSEGUENZE PER I PAZIENTI

In queste assurde condizioni, che denunciamo da tempo con la speranza che non ci scappi il morto – il medico non può espletare il soccorso sanitario “avanzato”. Che significa? Non può fare la rianimazione, perchè privato del suo collaboratore più prezioso. Nei protocolli d’intervento IRC, ERC, ILCOR nonchè nell’Accordo Integrativo Regionale pugliese del 118, è previsto che l’equipe del 118 sia costituita da quattro operatori. In una postazione aziendale – già sott’organico – non si può sostituire un infermiere assente o in malattia. Vengono inoltre distratte dal territorio di Comuni meno fortunati anche le Victor. Il tutto all’insaputa della cittadinanza e dei sindaci di Castellana, Sammichele e Poggiorsini.

LE ALTRE CRITICITA’

Le stesse postazioni aziendali sono sprovviste della fornitura di presidi diagnostici e salvavita deperibili (saturimetri, borsoni per farmaci e medicazioni, placche e batterie di defibrillatori). Le ambulanze sono  obsolete e fuori norma. Si registra inoltre  l’assenza di convenzioni per lavaggio e la sanificazione interna dei mezzi. Non di rado si registrabo ritardi nei pagamenti delle polizze assicurative dei mezzi, che spesso circolano senza copertura assicurativa. D’altro canto ci sono spese esagerate per riparazioni ai mezzi vecchi, in alcuni casi con inspiegabili anticipi di spese da parte del personale in servizio per
tamponare guasti urgenti. Molte riparazioni non vengono effettuate a regola d’arte, senza contare l’impossibilità di contattare il coordinamento per qualsiasi problema nell’arco delle 24 ore. Disparità contrattuali come il pagamento di straordinari retribuiti normalmente per le figure di vertice e cessazione degli stessi per autisti e infermieri sul territorio.

LE SPESE FOLLI E LA DENUNCIA

A fronte di questa gestione a dir poco garibaldina e scriteriata, va aggiunto l’ingente capitolo di spesa relativo all’acquisto di automediche già allestite – secondo alcuni non senza errori – e non ancora operative, e poi spese per la formazione non seguite dall’assunzione definitiva di medici e infermieri, che rimangono “precari”. Le organizzazioni sindacali di categoria stanno affrontando la questione, decidendo il da farsi. Sulla drammatica situazione che mette a repentaglio la salute dei pazienti è intervenuto il dottor Francesco Papappicco, referente regionale di FSI 118. Lu, come tanti suoi colleghi, è testimone diretto delle realtà aziendali.  «Sarà nostra premura – tuona Papappicco – comunicare al Prefetto, ai sindaci delle aree interessate, al Tribunale dei Diritti del Malato, all’Ispettorato del Lavoro e a tutti gli organismi preposti, il quadro della situazione e laddove sarà necessario, denunciare eventuali violazioni, abusi, omissioni in materia di soccorso territoriale, sicurezza e organizzazione del lavoro, tutela della salute pubblica e porre in essere con ogni mezzo lecito azioni di contrasto e di denuncia».