La situazione crea imbarazzi a molti. È anche vero, però, che in tanti non conoscono i retroscena. Da alcuni mesi denunciamo – senza che sia ancora stato preso alcun provvedimento – che l’azienda riconducibile al responsabile luci e fonica della Fondazione Petruzzelli, Francesco Mele, lavori con una certa frequenza al teatro Petruzzelli. Tutto questo con il solito sistema dell’affidamento diretto. Per mesi abbiamo cercato, invano, di avere una dichiarazione dal signor Mele. Finalmente l’incontro c’è stato. Uno colloquio casuale  mentre impartiva ordini agli operai che allestivano il palco – piazato in via Sordi, a ridosso del teatro – su cui è salito Renzi per il suo comizio. Abbiamo deciso di pubblicare integralmente l’intervista, dal momento del saluto a quello del commiato. Vogliamo che chiunque ascolti senza alcun tipo di taglio. Poco più di 12 minuti in cui, a nostro avviso, e al netto dell’imbarazzo, sono state fornite risposte poco convincenti.

«Sono qui perché a me piace fare questo lavoro – ha detto – sto dando una mano a degli amici che lavorano sempre insieme». Si può essere amici e si può lavorare insieme, per carità. Non vorremmo, però, che questo significasse prevaricazione. Non in questa circostanza, ma in altre. Magari abbiamo sbagliato tutto, ma ci piacerebbe conoscerli i nomi dei fornitori del Petruzzelli, che il signor Mele non ricorda, così come non ricorda l’ultima gara d’appalto per il noleggio delle attrezzature o quante ne siano state fatte da quando lui è responsabile del settore luci e fonica.

Sia chiaro, non sappiamo quanto il Pd sia a conoscenza di questi elementi. Magari non ne sa nulla e in in ogni caso il partito non deve dar conto a nessuno in merito al fatto che affidi l’allestimento di un palco a questo o quel fornitore. Secondo alcune fonti, Mele sarebbe stato incaricato di sovrintendere l’allestimento dalla ditta a cui si è rivolta il Pd. Per la verità abbiamo chiesto alcune informazioni che non ci sono ancora state fornite. Diverse persone ci hanno detto che il responsabile luci e fonica, in compagnia del direttore amministrativo della Fondazione, il ragionier Vito Longo, già il giorno prima avesse effettuato i sopralluoghi. Mele avrebbe partecipato ai lavori preliminari e si sarebbe fatto trovare puntuale la mattina del comizio, alle 7, per dare inizio ai lavori. L’amicizia, si sa, fa fare questo e altro.

L’affermazione che non ci ha proprio convinto – tra le tante – è quella in cui Mele sostiene che: «Ci sono chi emerge e chi no». Non mettiamo minimamente in dubbio le sue capacità professionali. Non vorremmo, però, lo ripetiamo, che questa emersione dipenda dalla profonda amicizia con il direttore amministrativo del Petruzzelli, Vito Longo, che è persino il suo testimone di nozze.

Alla fine una domanda al sovrintendente Biscardi la vorremmo fare. In passato il commissario Fuortes ha spedito lettere di contestazione a dipendenti che hanno prestato la loro opera altrove, seppure in un settore diverso. Ha intenzione di contestare il dipendente che non ha rispettato il rapporto di esclusività dando una mano ai suoi amici?