«C’è stata una forte volontà da parte di tutto il consiglio per lo sviluppo del teatro, è stata discussa una mia relazione sullo stato di salute della Fondazione e sullo statuto che deve essere approvato entro il 30 giugno prossimo, c’è stata una grande unanimità su tutti i temi per cui direi che si è trattato di un consiglio assolutamente positivo».

Dopo il consiglio di amministrazione di cui vi abbiamo già dato conto, abbiamo sentito il sovrinendente Massimo Biscardi, su sua stessa iniziativa gli va riconosciuto e glie ne siamo grati. Si è trattato di una conversazione telefonica pochi minuti prima dell’ultima messa in scena della Traviata. Come si può leggere, non c’è stato un contraddittorio vero e proprio, abbiamo lasciato la parola al sovrintendente per esprime il suo pensiero. Su tutte le questioni, comunque, torneremo in seguito. In quella sede approfondiremo, ma intanto torniamo alla nostra conversazione.

Esauriti gli aspetti positivi, veniamo alle dolenti note: «Di negativo c’è stata l’impossibilità da parte del sindaco di garantire la posta in bilancio per il 2014 da parte del Comune, ragion per cui pur assicurando il massimo appoggio politico per la soluzione positiva della problematica, il consiglio si aggiornerà a giungo prossimo per fare il punto sulla situazione. Nel caso in cui ci dovessere essere una diminuzione rispetto ai due milioni di euro posti in bilancio dal commissario, ci dovrà essere una rimodulazione della seconda parte della stagione, cosa che comunque sono fiducioso non avverrà. In caso negativo, che discende da questa situazione, la Fondazione difficilmente potrà aderire alla Legge 112/2013 così detta Bray, mancando uno dei requisiti essenziali che è quello della garanzia della posta in bilancio da parte degli enti Soci Fondatori per il prossimo triennio 2014-2016. Questa garanzia della posta in bilancio da parte del sindaco non ci farà aderire al piano Bray. Per il resto è stato presentato da me il quadro generale del Teatro con molti sviluppi positivi, che si vedranno già in aprile con programmi per le scuole e per il sociale. È stato un consiglio molto positivo fermo restando il problema del bilancio per il quale ci dovremo riaggiornare a metà anno».

Dunque, per il sovrintendente, il buco nel bilancio della Fontazione è stato provocato dal Comune. Ma veniamo alla convocazione del Cda e al suo svolgimento lontano da orecchie indiscrete: «Le convocazioni non sono mai segrete, sono convocazioni, se poi nessuno ne ha parlato è un altro conto. Sul fatto della riservatezza, io sono convinto che nei consigli di amministrazione sia necessario che ogni consigliere possa sentirsi assolutamente libero di esprimere il proprio pensiero. Perché questo possa essere, bisogna che la riservatezza, che deve essere garantita al consiglio di amministrazione, deve essere garantita anche dalla nostra struttura che è una struttura pubblica. Potremmo anche andare in un altro posto, ma non è quello il punto. Non vedo veramente il problema, se i consigli si devono svolgere in quella sede non c’è altra soluzione. Quello che le posso garantire è che i lavoratori potranno continuare a lavorare a loro agio, io però devo garantire gli uni e gli altri. Con un consiglio che si riunisce ogni tre mesi, non casca il mondo se si invitano i lavoratori ad uscire -non li si caccia assolutamente. Hanno un piano di lavoro settimanale, hanno un monte ore, per cui si può fare una programmazione se la si vuole fare. Se non la si vuole fare non c’è problema, continueranno a lavorare tranquillamente durante i consigli di amministrazione, per carità di Dio nessuna cacciata, mai al mondo mi permetterei».

Del bilancio il sovrintendente ha già parlato, ma sull’inesistente coproduzione col teatro di Cagliari vogliamo saperne di più: «La coproduzione con Cagliari io l’ho gia messa…per me è in passivo, perché Cagliari non riconosce la cosa, si cercherà di risolvere in altro modo. Per quanto riguarda le domande del consigliere Tomasicchio io non risponderò a parole, ma con i fatti perché oggi già si parla troppo. Sto rispondendo punto per punto alle questioni sollevate, se lei viene a trovarmi in ufficio troverà sulla mia scrivania le domande che sto affrontando una per una».

Nei prossimi giorni, dunque, andremo a trovare il sovrintendente per affrontare più dettagliatamente tutte le questioni.