Nemmeno dieci giorni fa il segretario regionale della Cgil Gianni Forte denunciava la perdita di 30mila posti di lavoro in Puglia nell’ultimo anno, definendo «gli ultimi quattro anni terribili». Oggi è Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, a intervenire sulla questione, descrivendo una situazione ancora più drammatica. In dodici mesi i lavoratori pugliesi ad aver perso il lavoro sarebbero 50mila, passando da 280mila a 330mila unità. A preoccupare è la crescita continua della tendenza: «Sono 137 i posti di lavoro persi al giorno nei primi tre mesi dell’anno in corso», precisa Pugliese. I numeri parlano chiaro: rispetto al 2008 il tasso di disoccupazione in Puglia è cresciuto del 10,1%, con un drammatico +18,1% tra i giovani.

La situazione del tacco d’Italia è affine a quella delle altre regioni meridionali: «8,9 punti percentuali è il tasso di disoccupazione generale registrato nel Nord Italia contro il 20,5% del Mezzogiorno», rileva Pugliese. Dopo sei anni di immobilismo il Sud è chiamato a ripartire, ma secondo il sindacalista «solo con politiche di integrazione e coesione territoriale si potrà ridare linfa e slancio alla nostra economia». Nessuno può chiamarsi fuori dalla sfida: «Governo ed enti locali devono compiere interventi strutturali mirati a qualificare il territorio e in grado di dare continuità alle enormi qualità del Mezzogiorno, anche grazie all’apertura di piccoli e medi cantieri», esorta il segretario. Che propone una parola chiave, «investire», legata alla realizzazione di progetti finalizzati «alla crescita e allo sviluppo utilizzando appieno le risorse, a cominciare da quelle comunitarie».