Tutto secondo copione. Nell’incontro romano di ieri (17 aprile) tra ministero, sindacati e azienda, Telenorba ha ottenuto la proroga fino a giugno della cassa integrazione in deroga scaduta a marzo. Altri tre mesi d’agonia per i 73 dipendenti in odore di licenziamento o la reale volontà di rivedere il piano industriale senz’anima e prospettive, presentato dal gruppo editoriale di Conversano qualche mese fa?

Nessuno può dirlo, ma c’è chi è convinto che la verità si conoscerà in tempi stretti. Sì, perché come diciamo ormai da qualche settimana, l’aver rinunciato ai licenziamenti collettivi potrebbe essere stato solo fumo negli occhi. Intanto i sindacati non commentano ufficialmente nessuno dei passaggi cruciali di questa vicenda. È tutto lasciato ai rumors, alle tensioni da corridoio. Sindacalisti e vertici aziendali – si dice – avrebbero i nervi a fior di pelle. Nelle stanze dei bottoni, poi, pare non abbiano mai smesso di cercare il corvo o i corvi, che informano i giornalisti di tutto ciò che succede in via Pantaleo, non risparmiando neppure l’uscita di documenti riservatissimi che hanno creato diversi imbarazzi e complicazioni. Già la prossima settimana, dunque, si potrebbe sapere cosa ne sarà dei dipendenti e delle loro famiglie, soprattutto di quanti  – ci riferiamo a chi è ormai da quasi due anni è in cassa integrazione a zero ore – sono coscienti di vivere appesi al filo sottilissimo di una flebile speranza.

In diverse sedi, infatti, Telenorba ha rispedito al mittente l’ipotesi di non tagliare linearmente la propria forza lavoro, dicendo senza troppi giri di parole di non essere neppure disposta a prendere in considerazione i contratti di solidarietà: un po’ meno per tutti, ma tutti al lavoro. Non resta che capire se aveva ragione chi ha visto nel dietrofront una mossa astuta per far pagare allo Stato (a tutti noi) i 75 giorni di stipendi, in attesa del licenziamento; oppure se ci ha preso chi confida in un sincero ripensamento della famiglia Montrone, che prevede nuovi investimenti e un rilancio della storica emittente pugliese.