Dell’ospedale San Paolo, e di quanto sia sempre più nelle mani degli abusivi, ci siamo già occupati in passato. Torniamo oggi a parlarne, segnalando un episodio ai limiti del paradossale.

La foto in testa all’articolo mostra un venditore abusivo di bibite nell’atto di citofonare al reparto di chirurgia toracica. L’immagine è stata scattata qualche giorno fa dal parente di un paziente che poco prima aveva tentato di farsi aprire per portare al ricoverato una bottiglietta d’acqua e che si era sentito negare la richiesta. Il venditore abusivo, giunto di lì a poco, ha tranquillamente suonato al citofono, dall’interno qualcuno ha aperto e lui è entrato sereno in reparto. Nessuna licenza di vendita, solo faccia tosta. Abbiamo chiesto un parere al direttore generale della Asl di Bari, Mimmo Colasanto, che ha commentato:

«Non viene certo fatto entrare da noi. É un clandestino che stanno continuando a inseguire anche i carabinieri. Non è assolutamente autorizzate e non viene fatto entrare da noi ma si intrufola. Lo abbiamo già segnalato al 113 e quando ce ne rendiamo conto, noi stessi lo facciamo uscire».

A seguito di questo commento, abbiamo posto l’attenzione, col dr Colasanto, al fatto che al reparto di chirurgia toracica si accede solo se le porte vengono aperte dall’interno, attraverso un citofono. Il direttore ha risposto:

«Se può godere, o probabilmente gode, di qualche complicità del personale medico infermieristico, non glielo so dire, ma noi abbiamo pesantemente investito la direzione sanitaria del San Paolo di questo problema. Poi potrebbe esserci qualche connivenza. Non sono poche lì le connivenze. Un po’ come l’annoso problema, che forse ora è stato risolto, di pezzi di malavita del quartiere San Paolo che pretendevano di gestire come abusivi i parcheggi dell’ospedale. Un fenomeno che, appena l’attenzione delle forze dell’ordine diminuisce, si tenta di far riemergere».

Il dottor Colasanto si è impegnato a chiamare il direttore sanitario dell’ospedale immediatamente dopo la nostra segnalazione per evidenziare ancora una volta questa situazione. Noi ci auguriamo che questa, insieme a tutte le altre ingiustizie legate agli abusivi del San Paolo, venga risolta prima che la clinica diventi in maniera definitiva far west: una terra di nessuno dove non arriva la legge e l’unica regola è quella del più forte.