Stimolati dalle tante grida di riforma annunciate dal premier, siamo andati a sentire cosa propongono gli universitari baresi per rilanciare il mercato del lavoro. Loro, che ancora non ne fanno parte, hanno certamente un occhio interessato e candido su quella che da più parti è vista come la prima emergenza da affrontare.

Chissà cosa li aspetta terminati gli studi, ciò che proprio non auguriamo loro, è di emigrare, come ammette candidamente e amaramente uno degli intervistati. Tra un sorriso e una fuga per l’esame, nei loro occhi c’è tutta la speranza che la situazione migliori. La ricetta? Cultura, ricerca, tournover del personale e perfino un innovativo ritorno al passato.