La saga Petruzzelli continua nel peggiore dei modi, nonostante le rassicurazioni ricevute dal sovrintendente Massimo Biscardi nella lunga intervista del 20 febbraio. La Sama Agency, la società che ha vinto la gara d’appalto per la gestione delle maschere e che ha perso quella europea per la custodia e la guardiania del settembre 2013, ha querelato un nostro lettore, reo di aver commentato un un articolo sulla gestione del teatro. È iniziata la caccia all’anonimo autore.

Secondo alcune indiscrezioni, però, i problemi del teatro sarebbero altri e ben più gravi. Il punto nevralgico della faccenda è il buco economico prodotto dalla gestione commissariale targata Carlo Fuortes. I conti sarebbero ormai ufficiali. All’appello mancherebbe una cifra compresa tra il milione e 800mila e i 2 milioni di euro. Da alcuni mesi affermiamo che il Petruzzelli (per ragioni che vi diremo dettagliatmente in seguito ndr.) non può aderire alla “benedetta” Legge Bray. In altre parole, i 2 milioni di euro chiesti al ministero non arriveranno. Almeno così pare. La notizia è trapelata da via Dante 25, la sede degli uffici amministrativi della Fondazione.

E allora come si ripiana il debito? Ci penserà la Regione Puglia? Fuortes ha lasciato una bomba innescata e il conto alla rovescia sta per scadere. Provate a immaginare – in tempi di crisi come questi – le proteste che potrebbe generare una simile scelta. Il presidente Vendola e l’assessore Godelli dovrebbero prendersi la responsabilità di raddoppiare, contribuendo con i soliti 2 milioni di euro per il 2014 e con altri 2 milioni per far finta che il commissariamento sia riuscito a mettere le cose a posto. In tutto questo marasma nè il consiglio di amministrazione nè il presidente Michele Emiliano fanno il passo che tutti s’aspettano. Pare ci sia la volontà di tirare con questa incertezza almeno fino a dopo le elezioni. Le cose sono più complicate di quanto appaiono. Il teatro ha grossi problemi di liquidità.

Il direttore amministrativo dell’ente, il ragionier Vito Longo, avrebbe serie difficoltà a mettere insieme i soldi necessari per pagare gli stipendi. Non solo. Longo avrebbe grandi difficoltà a tenere lontani dalla sua porta i fornitori che avanzano crediti, anche considerevoli. Intanto si presenta la prossima opera in cartellone la Traviata di Verdi, diretta da Ferzan Ozpetek. Chissà se il regista turco sa che i soldi scarseggiano. In assenza di colpi di scena, la produzione operistica del 2014 – e non solo quella – potrebbe subire pesanti ridimensionameti. Anche questa ipotesi la consideriamo da mesi. Un capitolo a parte merita la figuraccia con il lirico di Cagliari sull’Elektra. La farsa sulla coproduzione continua con un ulteriore passaggio. Secondo fonti molto attendibili il sovrintendente Biscardi sarebbe tornato all’assalto, chiamando il collega cagliaritano Meli, per chiedegli di contribuire alle spese di Elektra. Sui libretti, sui manifesti, sul sito internet della Fondazione Petruzzelli, infatti, l’opera di Strauss – prima opera della stagione – era spacciata proprio come coproduzione con Cagliari. Peccato, però, che l’ente isolano non ne sapesse nulla, come ci era stato confermato al telefono qualche tempo fa, e in due diverse occasioni, dal direttore di produzione Marco Maimeri. Meli non poteva far altro che rispedire al mittente l’assurda richiesta, per una coproduzione mai concordata, frutto di un incredibile bluff che non trova riscontro sulle carte, in alcun documento ufficiale. A questo punto appare evidente che tutti i costi della messa in scena sono tutti a carico del Petruzzelli. Con quale denaro?

All’indomani dell’intervista a Biscardi ci eravamo sbilanciati, affermando che il nuovo corso del Petruzzelli era iniziato nel migliore dei modi. Dobbiamo ricrederci, almeno fino a prova contraria. Aspettiamo che il sovrintendente risponda alle 20 domande del consigliere comunale Angelo Tomasicchio e ai nostri innumerevoli dubbi. Aspettiamo anche che il Petruzzelli esibisca alla Commissione Trasparenza del Comune di Bari il verbale di aggiudicazione della gara relativa alla custodia e alla guardiania del periodo compreso tra febbraio e luglio 2013. Il tempo passa, ma la musica, purtroppo, ancora non cambia.