«Fino a ieri nell’area di Punta Perotti si poteva costruire, a condizione che ci fosse un nulla osta paesaggistico, in quanto il Comune di Bari non aveva mai vietato l’edificazione. Da ieri sera, l’area di Punta Perotti e Torre Carnosa, è inedificabile grazie alla delibera che abbiamo approvato in Consiglio comunale». Il sindaco di Bari Michele Emiliano ha annunciato con queste parole il provvedimento che intende riqualificare il lungomare Sud del capoluogo pugliese.

Il primo cittadino barese ha aggiunto che il parco realizzato dalle ceneri dell’ecomostro demolito nel 2006 non potrà essere eliminato, pertanto l’utilizzo futuro dell’area sarà subordinato alla presentazione di «un Piano di rigenerazione», ossia «un processo assai controllato e partecipato nel quale intervengono tutte le associazioni ambientaliste e cittadine, che deve essere sottoposto al nulla osta paesaggistico, e che deve ripassare dal Consiglio comunale esattamente come l’eventuale variazione sull’edificabilità dell’area».

Di fatto, la delibera non esclude il progetto ecosostenibile con palazzi bassi e spazi verdi presentato dall’impresa di costruzioni dei Matarrese lo scorso anno. Potrebbe pertanto rappresentare un compromesso tra le esigenze del Comune e quelle delle aziende proprietarie dei suoli, che potrebbero essere motivate a evitare nuove battaglie giudiziarie.

La mancata inedificabilità dell’ex area Punta Perotti soddisfa pienamente il comparto edile. Come sottolineato da Antonio Delle Noci, segretario generale della Federazione Italiana Lavoratori Costruzioni e Affini della Cisl di Bari, consente «il recupero di aree cittadine lasciate al degrado e all’abbandono e offrono speranze per il rilancio dell’edilizia, settore in profonda crisi e che rappresenta una buona fetta dell’economia barese». Delle Noci ritiene inoltre che la riqualificazione del litorale possa rappresentare un vantaggio per tutti i cittadini, dal momento che potrebbe essere data «nuova vita a una zona di Bari di grande fascino ma trascurata da sempre».

Dello stesso avviso il consigliere Angelo Tomasicchio: «l’intento di passare gradualmente dal cemento al verde, attraverso una riduzione delle aree edificabili, il recupero del territorio e l’utilizzo delle aree per fini sociali».
Di diverso parere il gruppo di opposizione al Consiglio comunale: «Dovevano essere chiesti anche i pareri delle circoscrizioni» ha lamentato il capogruppo della Lista Simeone, Peppino Loiacono. Mentre il consigliere di Forza Italia Ninni Cea ha denunciato che si tratta di «una delibera che sacrifica in maniera tombale la città ed è votata solo da pochi consiglieri».