Un’iniziativa per Villa Roth autonoma, non collegata direttamente con quelli che da Villa Roth sono stati sfollati, ma a loro sostegno. Questo è stato il corteo di stamattina, fortemente voluto dagli studenti delle superiori che si sono riuniti in un collettivo chiamato K.A.S.BA. Collettivo Autonomo Studenti Bari e che ha sfilato per le vie della città, dopo aver chiesto e ottenuto la necessaria autorizzazione.

Nonostante il clima poco favorevole, si sono ritrovati questa mattina, un centinaio attrezzati di striscioni e megafono. Sotto lo sguardo attento delle forze dell’ordine hanno sfilato ordinatamente al grido di “I bisogni non si sequestrano”, sono giunti davanti al palazzo della Provincia e lì si sono fermati per manifestare la propria presenza alle Istituzioni.

«Il 26 novembre 2011, dopo quasi quindici anni di abbandono-racconta Poncho- un collettivo occupa Villa Roth, già ex sede della segreteria del liceo scientifico Fermi. Durante il periodo di abbandono, questa struttura era stata destinata a poco chiari progetti, insieme a Villa Capriati. Il 14 gennaio 2014, dopo due anni e due mesi di ininterrotte attività culturali e di rivendicazioni, Villa Roth Occupata è stata sgomberata senza alcun preavviso. Due anni durante i quali era stata spazio abitativo, libreria sociale, cinema popolare. Orto sociale, campo da calcetto per i bambini, o semplice posto in cui sentire un concerto. Villa Roth Occupata non si è fermata all’occupazione».

Perché è nato il collettivo studentesco?
«Dopo molti anni, è la prima volta a Bari che si riunisce un collettivo completamente auto-organizzato, K.A.S.BA è nato in concomitanza della vicenda di Villa Roth e con Villa Roth condividiamo gli stessi princìpi, però traslati nel mondo della scuola. A Bari manca da molto tempo una politica interscolastica, ecco perché è nato il collettivo, per rendere più coese tra loro le scuole, creare una base comune di comunicazione e scambiare esperienze. Per arrivare alla manifestazione di stamattina ci siamo riuniti praticamente tutti i giorni con gli studenti delle altre scuole».