Nel laboratorio della Fondazione Petruzzelli si continua a lavorare in barba alle più elementari norme di sicurezza per la realizzazione delle scene di Elektra, l’opera che il 31 gennaio aprirà la stagione 2014, imposta dal commissario Fuortes ai sindacati, ma soprattutto ai Soci Fondatori, al nuovo Cda e al nuovo sovrintendente. Ciò che Regione, Comune e Provincia non sanno, però, è che la prima opera in cartellone è un bluff. Ufficialmente non esiste uno straccio di intesa, un qualsiasi accordo, un protocollo con la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, a differenza di quanto riportato sul sito della Fondazione Petruzzelli e sui libretti che pubblicizzano la stagione, ditribuiti in diversi punti della città.

Non credevamo neppure noi all’indiscrezione arrivata direttamente dalla Sardegna, fino a quando non siamo riusciti a parlare con Marco Maimeri, direttore di produzione del teatro cagliaritano. «Non abbiamo sottoscritto nessun accordo, era nelle intenzioni del vecchio sovrintendente. Non credo tra l’altro sia una cosa realizzabile a questo punto, anche in considerazione del fatto che non si sa neppure quando è prevista la prossima riunione del Cda. Siamo abituati a lavorare in un certo modo e non ritengo sia possibile dare soldi a una produzione senza essere intervenuti affatto». Tra l’altro, il Consiglio di amministrazione potrebbe scegliere di non discutere neppure della questione, dovendo decidere una cosa ben più importante: il nome del nuovo sovrintendente, dopo le polemiche che hanno travolto la tranese Marcella Crivellenti. Ci sono poi i guai in cui si è trovato Massimo Zedda, il sindaco di Cagliari, nonché presidente della Fondazione cagliaritana. Il pm ha chiesto per lui il rinvio a giudizio, per il reato di abuso d’ufficio.

Alla luce di tutto ciò, com’è possibile che si pubblicizzi l’opera come una cooproduzione? Fuortes da un lato pensa a come far aderire il Petruzzelli alla Legge Bray (vi spiegheremo nel dettaglio perché non bisogna aderire e perché Bari in ogni caso non potrebbe farlo); dall’altro contribuisce a mettere in piedi operazioni fuori controllo. Ma il teatro è in una situazione debitoria, oppure no? Chi pagherebbe ciò che evidentemente non spetta a Cagliari? Da dove li prenderebbe i soldi il commissario (pur continuando a sostenere che la sua prorogatio è cessata il 30 novembre 2013) o il nuovo Consiglio di amministrazione?

Senza contare la circostanza, non meno importante, delle polemiche sulla composizione dell’orchestra. Quella del Petruzzelli non è sufficiente per Elektra. È di oggi la notizia che il 28 dicembre scoso il commissario Fuortes ha sottoscritto un accordo con il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, per una collaborazione che prevede, tra le tante cose, anche l’utilizzo di professori della Ico leccese per eventuali produzioni della Fondazione Petruzzelli, a  cominciare proprio da Elektra. Dai sindacati salentini è trapelata la notizia che la Fondazione Petruzzelli abbia già fatto richiesta di 25 professori. Nella riunione di ieri mattina Uil, Cisl e Cisal – senza sapere dell’intesa già sottoscritta – hanno diffidato il commissario dal proseguire su questa linea, annunciando diffide e azioni di protesta.

L’ennesimo sperpero del commissario e l’ennesima involontaria figuraccia di un socio fondatore, in questo caso la Provincia di Bari. Se Fuortes avesse coinvolto per tempo la Provincia di Bari e la sua orchestra, avrebbe potuto risparmiare il costo dei 25 maestri, evitando di pagare quelli provenienti da Lecce.

E i costumi? Se Cagliari non li sta sviluppando e pagando, come e da chi sono stati realizzati? Li noleggeranno? li compreranno? In ogni caso ancora una volta senza una gara d’appalto, a meno che non ne allestiscano una all’ultimo momento, come nel caso dell’Otello del 13 novembre 2012 (123 costumi in meno di 20 giorni). L’opera è a rischio e il nuovo Cda non può che prenderne atto. A questo punto della vicenda Petruzzelli il silenzio della Regione sulla nomina del suo componente nel Cda appare sempre più colpevole. Con il passare delle ore si trasforma in una severissima punizione nei confronti di un teatro che, agli occhi di molti, non ha mai smesso di bruciare, anche per demerito di chi ha continuato a trattarlo come un feuo. Il presidente Vendola, l’assessore regionale alla Cultura Silvia Godelli e il “nuovo” presidente Michele Emiliano, continueranno a tacere anche dopo queste notizie? D’ora in poi le colpe di chi tace sono ancora più gravi.