Carlo Fuortes se ne va, destinazione, a quanto pare, l’incarico da sovraintendente al Teatro dell’Opera di Roma, e saluta tutti in grande stile. Nel retropalco ha fatto allestire un catering di tutto rispetto: ostriche e champagne, ma anche frutti di mare, gamberoni e molto altro ben di dio. Tutto, in spregio verrebbe da dire, allo stato di miseria dei custodi, pagati 3.90 euro l’ora e ormai ridotti a dover chiedere in parrocchia qualche cosa da mangiare. Altro che festeggiare il Natale.

Diversi orchestrali, in segno di protesta, si sono rifiutati di partecipare a questo banchetto di commiato decisamente fuori luogo. Tutto questo sfarzo, mentre i lavoratori fuori dal “suo” teatro continuano a protestare perché muoiono di fame, è davvero di cattivo gusto.